Moda – Salvatore Ferragamo (+3,7%) svetta tra le Blue Chip

Ultima settimana di settembre poco mossa per il Ftse Italia Moda Servizi per la Casa e per la Persona, quella dal 23 al 27 settembre, chiusa in lieve rialzo dello 0,1 per cento. Sottoperfomato sia il corrispondente indice di comparto europeo (+0,7%) sia il principale indice di Piazza Affari.

Nella  scorsa ottava infatti  il Ftse Mib, dopo il +0,5% di venerdì,  ha messo a segno un ulteriore progresso dello 0,7%, a 22.696 punti. Nel terzo trimestre dell’anno Milano ha messo a segno la migliore performance fra le piazze continentali, con il Ftse Mib in rialzo del 9,6 per cento. Piazza Affari in vetta anche da inizio anno, con l’indice principale in progresso del 18 per cento.

In testa alle Blue Chip Salvatore Ferragamo, nonostante il calo di venerdì (-0,9%) ha segnato un progresso su base settimanale al 3,7%, sostenuta nell’ottava da un report positivo di Deutsche Bank.

Debole invece Luxottica (-0,1%) nella settimana in cui ha preso il via la seconda fase dell’indagine della Commissione europea sull’integrazione del colosso di Agordo con Essilor. Analogo l’andamento di Moncler (-0,4%), che subito il downgrade di Deutsche Bank a ‘hold’ (da ‘buy’) con target price a 25,4 euro.

Tra le Mid Cap Safilo Group (+2,8%) ha recuperato la perdita dell’ottava precedente, mentre Ovs ha lasciato sul terreno il 4% penalizzata dall’accelerated BookBuilding da parte di Coin (azionista di maggioranza) del 12,3% del capitale, che ha ridotto così la propria quota dal 30,2% al 17,9 per cento.

In vetta alle Small Cap si posiziona Rosss, (+15,8%), nonostante le prese di beneficio dell’ultima seduta d’ottava (-9,4%), sostenuta dalla comunicazione di giovedì dei risultati positivi del primo semestre 2017, che si è chiuso riportando i conti in nero per 0,3 milioni (deficit di 0,5 milioni a fine giugno 2016) a fronte di ricavi aumentai del 29% a circa 14 milioni.

Settimana all’insegna della lettera invece per Csp International, che ha lasciato sul terreno il 13,2 per cento. I corsi azionari sono stati fortemente penalizzati dai risultati deludenti del primo semestre comunicati ad inizio settimana. I ricavi consolidati evidenziano un calo dell’1,7% a/a a 51,2 milioni; importo che include il fatturato di Perofil dal 10 maggio scorso, data di ingresso nel gruppo. La flessione è attribuibile alla contrazione (10,8%) delle vendite sul mercato francese, solo in parte controbilanciato da un incremento delle vendite della capogruppo (+5%). L’Ebitda aumenta la perdita da 0,2 a 2,4 milioni (di cui 0,2 milioni riferiti a Perofil), per il maggior peso dei costi. In particolare si segnalano i costi sostenuti per il completamento del piano di riduzione del personale, oltre alle spese pubblicitarie per il rilancio dei brand sul mercato italiano.