Mattinata poco mossa per le borse del Vecchio Continente, complice la chiusura di Francoforte per la festività della Riunificazione. Intorno alle 11:50 il Ftse Mib di Milano (-0,1%), il Ftse 100 di Londra (+0,1%) e il Cac 40 di Parigi (+0,2%) scambiano intorno alla parità, mentre l’Ibex 35 di Madrid (-0,4%) è ancora il peggiore listino europeo.
In assenza di spunti macro rilevanti, e in attesa dei dati sul mercato del lavoro statunitense di fine settimana, il dollaro resta ben intonato sull’euro (EUR/USD a 1,174), sostenuto anche dai dati positivi di ieri sull’attività manifatturiera statunitense. La moneta unica invece resta penalizzata dalle tensioni in Catalogna, dove oggi è stato indetto uno sciopero generale a cui tuttavia non hanno aderito le due principali confederazioni sindacali spagnole, la Ugt e le Comisiones Obreras, contrarie a una dichiarazione unilaterale di indipendenza. In rialzo anche il dollaro/yen oltre quota 113.
Tra le materie prime restano stabili le quotazioni dell’oro (in area 1.270 dollari l’oncia) e del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 50,5 e a 56,1 dollari al barile, dopo il calo di ieri sui timori di un disaccordo tra i membri dell’Opec in merito all’estensione del programma di tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano si attesta al 2,16%, separato da un differenziale con l’omologo tedesco in calo a 167 punti base.
A Piazza Affari gli acquisti premiano YNAP (+1,4%), dopo la revisione al rialzo del target price da 33 euro a 40 euro da parte di Jefferies. Bene anche BANCO BPM (+1,3%) e UBI (+1,3%) mentre gli altri bancari sono poco mossi.
In lieve flessione FCA (-0,3%), dopo la diffusione dei dati sulle immatricolazioni di settembre in Italia, dove il Gruppo ha segnato un +5,2% a fronte del +8,1% del mercato. Ieri, inoltre, l’Ad Marchionne ha dichiarato che lo spin-off di Magneti Marelli non avverrà prima del 2018.
Deboli le utilities A2A (-0,6%), TERNA (-0,6%), ITALGAS (-0,8%) ed ENEL (-1,2%). In fondo al Ftse Mib, infine, scivola FERRAGAMO (-3,1%), penalizzata dal downgrade di Exane Bnp Paribas che ha tagliato la raccomandazione da ‘outperform’ a ‘neutral’ e il target price da 27,9 euro a 24 euro.