Poco prima delle 16:00, dopo l’avvio ancora in frazionale rialzo di Wall Street reduce da nuovi record, i listini europei mostrano un andamento incerto, complice anche la chiusura di Francoforte per festività. In territorio lievemente positivo il Ftse 100 di Londra (+0,2%) e il Cac 40 di Parigi (+0,4%), mentre il Ftse Mib di Milano flette dello 0,2% e l’Ibex 35 di Madrid (-0,5%) è ancora il peggiore fra gli indici del Vecchio Continente.
Sul mercato delle valute l’euro risale a 1,175 dollari, dopo aver toccato quota 1,17. Il biglietto verde è ancora parzialmente sostenuto dai dati positivi di ieri sull’attività manifatturiera statunitense, in attesa di quelli dei prossimi giorni sul mercato del lavoro. La moneta unica invece continua a scontare le tensioni legate all’indipendenza della Catalogna. In rialzo anche il dollaro/yen in area 113, mentre la sterlina perde terreno (GBP/USD a 1,324) dopo che l’attività edilizia ha registrato una contrazione a settembre con il relativo indice a 48,1 punti. Inoltre, il Parlamento Europeo ha stabilito che a oggi non sussistono progressi tali da poter aprire la seconda fase di trattative per la Brexit.
Tra le materie prime restano stabili le quotazioni dell’oro (in area 1.271 dollari l’oncia) e del petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 50,5 e a 56,1 dollari al barile, dopo il ribasso di ieri per i timori di un disaccordo tra i membri dell’Opec sull’estensione dei tagli alla produzione.
Sull’obbligazionario, infine, il rendimento del decennale italiano si attesta al 2,17%, separato da uno spread di 170 punti base con l’omologo tedesco.
A Piazza Affari gli acquisti premiano ancora YNAP (+1,8%), dopo la revisione al rialzo del target price da 33 euro a 40 euro da parte di Jefferies. Ben intonata anche Atlantia (+1,6%) grazie all’ottimismo per il buon esito dell’opas su Abertis, giustificato anche dalle dichiarazioni del ministro dell’Economia e dell’Industria spagnolo, Luis de Guindos, che ha garantito la neutralità del governo spagnolo sulla questione.
Perdono terreno rispetto alla mattinata i bancari mentre restano deboli le utilities e in particolare ENEL (-1,3%), che intanto sta procedendo in queste ore al lancio di bond senior unsecured in dollari a tasso fisso su tre diverse scadenze, per un importo benchmark.
La peggiore del listino rimane FERRAGAMO (-3,1%), penalizzata dal downgrade di Exane Bnp Paribas che ha tagliato la raccomandazione da ‘outperform’ a ‘neutral’ e il target price da 27,3 euro a 24 euro.
In flessione FCA (-0,2%), che a settembre ha fatto segnare un calo del 10% delle immatricolazioni in Usa.