La Consob ha ricevuto il prospetto informativo relativo al ritorno alla quotazione di Mps, che sarà esaminato nei prossimi dieci giorni.
È quanto riportano rumor di stampa, secondo cui, se arriverà l’ok dell’organismo di vigilanza sui mercati, le azioni della banca toscana potranno tornare ad essere negoziate a Piazza Affari nella settimana compresa tra il 16 e il 19 ottobre. I titoli Mps erano stati sospesi dalle contrattazioni lo scorso 23 dicembre dopo che la ricapitalizzazione sul mercato non è andata a buon fine.
L’assetto azionario post riammissione alla quotazione sarà molto diverso, con lo Stato che arriverà a detenere il 70% del capitale dopo lo scambio le obbligazioni subordinate retail con bond senior di nuova emissione. Dopo la conversione in azioni dei titoli subordinati in mano agli investitoti istituzionali, questi ultimi avranno una quota di poco inferiore al 30% per cento, mentre i vecchi soci si diluiranno al 2 per cento.
Quanto alla governance, invece, l’attuale assetto è disegnato per calibrare le leve di comando tra i vari soci, senza lasciare un peso predominante all’azionista di maggioranza, anche con soglie molto elevate per alcune approvazioni.
Una situazione che dovrà essere riformulata per rendere invece più chiara l’azione del nuovo azionista di maggioranza. Le modifiche dello statuto potrebbero essere portate in approvazione all’assemblea a metà novembre, quando una convocazione straordinaria potrebbe essere fissata a valle di quella ordinaria che dovrà procedere al rinnovo del cda e a votare il nuovo statuto.
A questo proposito, bisognerà anche vedere quali saranno le intenzioni degli investitori istituzionali. Generali, che post conversione avrà il 4,3% del capitale e diventerà di fatto il secondo azionista, ha già fatto sapere per bocca del suo Ceo Philippe Donnet che intende fare valere il suo peso. Più incerta la posizione dei grandi fondi internazionali, divisi tra il restare soci e chiedere una rappresentanza nel board o cedere le loro azioni post conversione.