Non è bastata l’ennesima partenza al rialzo di Wall Street per ritonificare una sessione di borsa, sostanzialmente priva di spunti e terminata comunque in frazionale ribasso (-0,1%).
Il settore della moda ha evidenziato un movimento a macchia di leopardo, ma prevalentemente al ribasso, sulla scia delle revisioni di giudizi e prezzi obiettivo comunicati da alcune delle principali case di brokeraggio estere.
Salvatore Ferragamo ha infatti risentito delle perplessità manifestate da Exane sul piano industriale e ha chiuso la giornata a 23,51 euro in ribasso del 3,3%.
Non molto meglio Luxottica (47,66, -0,2%), penalizzata dal commento prudente dell’americana Jefferies sul procedere della fusione con Essilor e delle possibili implicazioni con l’antitrust europeo. Nell’attesa di leggere il dato sulle vendite del terzo trimestre che verranno rese note il 23 ottobre, gli analisti rivedono al ribasso il target price del titolo (a 44 euro) pur lasciando invariato il giudizio “hold”.
Goldman si pronuncia in positivo su Moncler ed alza tanto il prezzo obiettivo che il giudizio a “buy”, mentre sorte opposta tocca a Tod’s passata al vaglio di Kepler. Le società terminano la sessione rispettivamente con un +1,3% e -2,2% .
Una notizia che può valer la pena rammentare è l’inclusione di ben 9 società del settore moda tra le 22 scelte da Borsa italiana, insieme ad un panel di esperti, per la creazione della “Italian Listed Brands”, una sorta di vetrina del made in Italy di cui verrà creato, in un prossimo futuro, un indice FTSE Russell dedicato. Nello specifico di tratta, in ordine puramente alfabetico, di: Brunello Cucinelli, Geox, Luxottica, Moncler, OVS, Safilo, Salvatore Ferragamo, e Tod’s.