Sulla creazione di un nuovo gruppo dell’energia che ruoterà attorno alle due aziende quotate A2A e Acsm-Agam si è vicini a un consenso di massima a livello societario e politico, con la struttura dell’operazione ormai delineata. La cautela è comunque d’obbligo considerando che è trascorso meno di un anno e mezzo da quando il tentativo del gruppo controllato congiuntamente dal Comune di Milano e da quello di Brescia d’integrarsi con la sola Acsm-Agam era stato bocciato dal consiglio comunale di Como.
A fare il punto della situazione del progetto destinato a modificare il panorama delle ex-municipalizzate in Lombardia, ma anche nell’intera Italia settentrionale, un articolo pubblicato oggi dal quotidiano “Il Sole 24Ore” in cui si sottolinea che l’obiettivo è ricevere il via libera da parte di tutti i consigli comunali coinvolti entro fine dicembre. Per questo motivo lo scorso 29 settembre le aziende coinvolte nell’operazione (A2A, Acsm-Agam, Aspem Varese, Lario Reti Holding e Azienda energetica Valtellina e Valchiavenna) avevano comunicato l’allungamento del negoziato fino al 31 dicembre.
L’articolo di oggi del quotidiano “Il Sole 24Ore” indica anche lo schema dell’operazione messo a punto dagli advisor che prevede due perni. Il primo è rappresentato dal gruppo guidato da Luca Valerio Camerano che salirebbe nell’azionariato di Acsm-Agam a circa il 40% dall’attuale 23,9% anche attraverso il conferimento alla multi-utility lariano-brianzola della partecipazione del 90% di Aspem Varese e del 9,4% di Lario Reti Holding. Il secondo è costituito dalla stessa Acsm-Agam, che attraverso una fusione ingloberebbe le altre società coinvolte nell’operazione, ovvero Azienda energetica Valtellina e Valchiavenna, Aspem Varese e Lario Reti Holding (Lecco e Comuni Lariani)
La stessa ex-municipalizzata guidata da Paolo Soldani sarebbe poi governata da un patto di sindacato che comprenderebbe il 40% di A2A il 20% in mano ai Comuni già azionisti delle società incorporate. Sembra essere esclusa la possibilità che il gruppo guidato da Camerano lanci un’Opa su Acsm-Agam a seguito del superamento del 30% del capitale, in quanto il superamento del limite è legato a una fusione con effettive e motivate esigenze industriali (una fattispecie prevista esplicitamente dal Testo unico della finanza).
La filosofia sottostante l’operazione in esame ricalca quella già seguita in passato con Linea Holding Group, e cioè il modello della “Multi-utility dei Territori”, in cui A2A non è semplice soggetto acquirente, ma soggetto aggregante che valorizza le peculiarità locali.