Campari ha siglato un accordo per la cessione del business Lemonsoda alla danese Royal Unibrew.
L’operazione, il cui corrispettivo (Enterprise Value) è pari a 80 milioni in assenza di cassa o debito finanziario e il cui perfezionamento è previsto entro la fine del 2017, comprende le bevande gassate analcoliche a base di frutta quali Lemonsoda, Oransoda, Pelmosoda e Mojito Soda, raggruppate sotto il marchio Freedea, e i marchi Crodo (a esclusione di Crodino). A ciò si aggiunge il sito produttivo e di imbottigliamento situato a Crodo, la sorgente d’acqua e il magazzino.
Nell’ambito della transazione la multinazionale lombarda e Royal Unibrew hanno stipulato un accordo di produzione pluriennale, in base al quale quest’ultima continuerà a produrre alcuni prodotti di proprietà di Campari, attualmente imbottigliati nello stabilimento di Crodo.
La transazione rientra nella strategia di quest’ultima volta a razionalizzare il portafoglio per aumentare il focus sui brand spirit prioritari.
Si segnala che nel 2016 i marchi ceduti hanno registrato vendite nette totali pari a 32,8 milioni pari a circa il 2% del fatturato del gruppo milanese. L’Italia rappresenta il mercato principale per tali brand, con un peso nello scorso esercizio pari all’84,3% delle vendite.
La notizia sembra non avere particolare impatto sull’andamento odierno del titolo Campari che intorno alle 9:45 segna un rialzo dello 0,3% a 6,24 euro sovraperformando lievemente il relativo indice settoriale (invariato).