Mercati – Eurolistini prudenti, Tim (+1,8%) in evidenza a Milano (-0,2%)

La seduta delle borse europee prosegue all’insegna della cautela, con gli investitori in attesa di spunti dai dati di domani sul mercato del lavoro statunitense e di novità sul fronte dell’indipendenza della Catalogna.

Intorno alle 11:45 il Ftse Mib di Milano arretra dello 0,2% in area 22.400 punti, appesantito ancora dai bancari. Sostanzialmente invariati anche il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%), mentre rimbalza l’Ibex 35 di Madrid (+0,6%) dopo il tonfo di ieri.

In giornata verranno diffuse le minute reltive all’ultima riunione della Bce, dopo che ieri non sono emerse indicazioni significative dall’intervento di Mario Draghi.

Nessun segnale rilevante neanche dal discorso di Janet Yellen, mentre oggi verranno divulgati i dati sulle richieste settimanali di sussidi di disoccupazione, la bilancia commerciale e gli ordini alle fabbriche di agosto. Il tutto aspettando i non farm payroll di domani, vero catalizzatore della settimana.

In Italia, invece, le vendite al dettaglio hanno registrato una marginale espansione a settembre, con il relativo indice passato da 48 a 50,2 punti.

Nel frattempo, sul Forex l’euro/dollaro galleggia in area 1,177 e il dollaro/yen flette a 112,6. Tra le materie prime, l’oro avanza a 1.278 dollari l’oncia e il petrolio guadagna terreno con Wti e Brent rispettivamente a 50,2 e a 56,2 dollari al barile, all’indomani della pubblicazione dei dati settimanali sulle scorte Usa.

In leggera flessione i rendimenti obbligazionari sulla scadenza decennale, con il Btp in calo al 2,16% e lo spread dal Bund a 172 punti base.

Tornando a Piazza Affari, restano sotto pressione i bancari dopo la proposta di una nuova stretta sugli npl da parte della Bce. In calo soprattutto UBI (-2,6%), BPER (-1,8%), BANCO BPM (-1,6%) e INTESA (-1,4%).

Acquisti invece su TELECOM ITALIA (+1,8%), che secondo alcune indiscrezioni ha dato mandato a Barclays, Credit Suisse e Lazard per la vendita di Persidera, da cui potrebbe ricavare tra i 350/400 milioni.

Ben intonate anche le utilities, tra cui SNAM (+1,1%) e ITALGAS (+0,8%), e ATLANTIA (+0,8%).