Seduta da dimenticare, quella di ieri, per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-1,5%), che ha registrato una performance giornaliera, leggermente peggiore rispetto al Ftse Mib (-1,4%), principale indice di piazza Affari, e comunque lievemente migliore dello Stoxx Europe 600 Utilities (-1,6%).
A penalizzare l’andamento dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili – già fortemente colpiti martedì – il deciso rialzo dei tassi sui governativi dei Paesi Periferici, Spagna e Italia, a causa dell’acuirsi della crisi tra il governo di Madrid e la regione della Catalogna.
La giornata negativa del Ftse Italia Servizi Pubblici è confermata anche dal fatto che all’interno di questo paniere solo uno dei 10 titoli appartenenti al segmento Big e Mid Cap ha registrato una variazione giornaliera positiva delle quotazioni. Stiamo parlando di Ascopiave (+2,9%) che ha riagguantato quota 3,60 euro, in assenza di notizie societarie significative.
Tra le società a maggiore capitalizzazione, cioè le Big Cap, Italgas (-1,9%) ha portato a casa il risultato peggiore. I titoli del gruppo leader della distribuzione del gas in Italia potrebbero aver risentito dalle ultime indiscrezioni relative alla probabile decisione degli iberici di Gas Natural di vendere la rete di distribuzione, lunga circa 7.300 chilometri, a 2i Rete Gas che avrebbe così avuto la meglio sull’offerta presentata dalla stessa Italgas.
Lettera anche su Enel (-1,7%), nonostante il successo di un’emissione obbligazionaria multi-tranche da 3 miliardi di dollari statunitensi destinata a investitori istituzionali. L’emissione, effettuata dalla controllata Enel Finance International N.V. e garantita da Enel, ha ricevuto ordini per un ammontare di circa 9 miliardi di dollari statunitensi. La seconda offerta del gruppo guidato da Francesco Starace nel 2017 sul mercato statunitense, rientra nella strategia di finanziamento e di rifinanziamento del debito consolidato in scadenza.
Nel segmento delle Mid Cap, ieri le vendite si sono concentrate su Acea (-1,3%) ed Hera (-1,5%).
Tra le Small Cap, da segnalare l’exploit di Gruppo Waste Italia (+27,7%) nella seduta in cui è stato comunicato che nella giornata di martedì è stato effettuato il deposito della domanda di ammissione della controllata Waste Italia Holding S.r.l. alla procedura di concordato preventivo liquidatorio che assicura ai creditori chirografari il 20% del loro credito. Ancora vendite su Falck Renewables (-3,7%), penalizzata dal report degli analisti di Kepler Cheuvreux in cui è stato rivisto al rialzo il target price a 1,60 euro dal precedente prezzo obiettivo a 1,50 euro, ma è stato anche tagliato il giudizio a Hold dal precedente Buy in quanto le attuali quotazioni di Borsa incorporano già la crescita futura. Prese di beneficio su Acsm-Agam (-3,8%) dopo il rally delle ultime sedute seguito alle attese per un’operazione straordinaria con A2A, Aspem Varese, Lario Reti Holding Lecco e Azienda energetica Valtellina e Valchiavenna che potrebbe essere annunciata entro l’anno.