Banche – Avvio in calo (-0,5%), resiste meglio Unicredit

Il Ftse Italia Banche inizia l’ottava così come aveva chiuso la precedente, con un ribasso dello 0,5% e in linea all’analogo europeo (-0,4%), contenendo solo in parte il Ftse Mib (+0,4%).

L’indice bancario continua a essere penalizzato dai potenziali impatti di una nuova stretta sugli npl dopo le nuove linee guida pubblicate dalla Bce la settimana scorsa. Il mercato non ha tenuto conto degli esiti positivi degli stress test effettuati dalla stessa Bce sulle principali banche europee, i quali hanno messo in evidenza che la maggior parte di esse sono in grado di gestire il rischio tassi.

Le vendite si abbattono tutti i titoli del listino principale, con la sola eccezione di Mediobanca (+0,5%) ancora in scia all’innalzamento del giudizio da ‘hold’ a ‘buy’ con target price a 10,5 euro. Tuttavia, Intesa e Unicredit riescono a limitare il rosso sotto l’1 per cento. Nonostante la giornata non brillante, Ubi (-1,3%) continua a godere della fiducia degli investitori, testimoniata dalla richiesta per oltre 1 miliardo per il bond senior unsecured a 5 anni collocato ieri.

Nel Mid Cap sia Popolare Sondrio (-0,3%) sia Credem (-0,4%) limitano il rosso sotto l’1%, con quest’ultima che è stato inserita dalla Bce tra i conglomerati finanziari per via delle dimensioni raggiunte.

Tra le Small Cap continua la discesa di Creval (-1,6%) dopo il pesante tonfo della scorsa ottava a causa della riduzione del rating di lungo termine da ‘Ba1’ a ‘Ba2’ di Moody’s per il deterioramento del profilo di rischio.

Arretra ancora Carige (-1,9%) con Fitch ha ridotto il viability rating della banca ligure, cioè la suaa capacità di mantenere le attività correnti e di evitare il fallimento in assenza di un supporto straordinario, portandolo a ‘C’ da ‘CC’.