Il Ftse Italia Banche arretra dell’1,2% e allineato all’analogo europeo (-1,1%), zavorrando anche il Ftse Mib (-0,6%).
L’indice bancario continua a risentire dei potenziali impatti di una nuova stretta sugli npl, nonostante oggi Bankitalia abbia evidenziato ancora una volta i progressi su questo fronte da parte delle banche tricolori, con le sofferenze lorde scese ai minimi da luglio 2014 e quelle nette ai minimi da marzo 2013.
Nel listino principale si muove controcorrente Ubi (+0,7%) che continua a essere ben vista dal mercato, come dimostrato dal successo nel collocamento del bond senior unsecured a 5 anni da 750 milioni.
Intesa contiene le perdite sotto il punto percentuale nel giorno in cui la Compagnia Sanpaolo, primo azionista della banca milanese, ha venduto lo 0,95% del capitale, scendendo all’8,248 per cento.
Arretra Banco Bpm (-2,2%) che tuttavia continua a godere della fiducia del Gruppo Calzedonia tra gli azionisti, la cui quota è salita a circa lo 0,5% del capitale.
Nel Mid Cap indietreggia ancora Popolare Sondrio (-0,9%), mentre Credem (+0,9%) chiude in lieve rialzo dopo essere stato inserito dalla Bce tra i conglomerati finanziari per via delle dimensioni raggiunte.
Tra le Small Cap tenta un recupero Creval (+1,9%) dopo la debacle dei giorni scorsi a causa della riduzione del rating di lungo termine da ‘Ba1’ a ‘Ba2’ di Moody’s per il deterioramento del profilo di rischio.
Vola Carige (+9,1%) dopo le ultime indiscrezioni secondo cui i principali detentori delle emissioni Tier1 e Tier2 da 50 e 100 milioni avrebbero già aderito all’operazione di Lme proposta dall’istituto genovese. Tra di essi vi sono Generali, Unipol e Intesa Sanpaolo. Inoltre, gli asset non core messi in vendita dall’istituto ligure, come Creditis e la sede milanese, stanno riscontrando molto interesse.
In luce anche Banca Sistema (+2,3%) dopo aver concluso positivamente il placement di un’obbligazione senior triennale da 175 milioni.