La Commissione Europea sta predisponendo una serie di provvedimenti mirati alla riduzione dello stock di npl esistenti e scongiurare l’accumulo di nuovi flussi.
È quanto l’organismo europeo ha specificato in una nota diffusa oggi, aggiungendo che l’introduzione di queste misure “è prevista per la primavera del 2018”.
Tali provvedimenti includeranno un progetto per la creazione di un asset management company nazionale per la gestione degli npl e misure di legge mirate all’ulteriore sviluppo di mercati secondari per i crediti problematici e ad aumentare la capacità di recupero, da parte dei creditori, del valore dei prestiti garantiti. Inoltre, comprenderanno la possibilità di una proposta legislativa volta a introdurre misure di supporto prudenziali regolamentate per porre rimedio all’insufficienza degli accantonamenti a fronte di nuovi crediti deteriorati, così come indicheranno la strada da intraprendere per promuovere la trasparenza sugli npl in Europa.
Valdis Dombrovskis, vice presidente della Commissione Ue, ha sottolineato che: “Il processo in atto è frutto dell’Ecofin dello scorso luglio nel quale sono emerse due necessità: accelerare la riduzione dello stock corrente di crediti deteriorati ed evitare, grazie ai nuovi livelli di copertura, l’accumulo di nuovi stock di npl”.
L’esponente europeo si è anche espresso sulle linee guida sugli npl pubblicate la settimana scorsa dalla Bce, sostenendo che: “Sono fiducioso che nella sua azione la Bce, in quanto supervisore bancario, terrà conto delle risposte ottenute nel corso della consultazione sulle linee guida per la copertura delle nuove sofferenze e si muoverà nell’ambito delle proprie competenze legali. Per la Commissione il piano di azione concordato all’Ecofin a luglio per gli npl è la base del lavoro”.
Inoltre, l’organismo comunitario ha lanciato una proposta che prevede, nel caso si verifichi una crisi bancaria, che l’Europa conceda un prestito al sistema bancario in sofferenza, facilitando in questo modo una condivisione dei rischi.
La Commissione Ue avanza anche la possibilità che il Meccanismo Europeo di Stabilità (Esm) acquisisca il ruolo di paracadute finanziario fino a quando il Fondo Europeo di Risoluzione Bancaria, alimentato dai versamenti delle banche, diventi pienamente operativo.