Seduta a due velocità per le borse continentali, con Madrid e Milano in rialzo, mentre le altre piazze restano sostanzialmente invariate.
Il Ftse di Milano archivia le contrattazioni in progresso dell’1% a 22.552 punti, beneficiando soprattutto della buona intonazione dei bancari. L’Ibex 35 (+1,3%) chiude in vetta all’Europa all’indomani dell’intervento del presidente catalano Carles Puigdemont, a cui il premier Mariano Rajoy ha risposto chiedendo chiarimenti e imboccando la strada dell’art. 155 con cui potrebbe sospendere l’autonomia della regione e destituire Puigdemont.
Poco mossi, invece, il Dax di Francoforte (+0,2%), il Cac 40 di Parigi (invariato) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%), così come gli indici americani in attesa delle minute del Fomc e dell’avvio della stagione di trimestrali.
Nel frattempo, sul Forex, l’euro beneficia degli sviluppi in Catalogna per recuperare terreno sul dollaro, portando il cambio a 1,184. Sostanzialmente invariato il dollaro/yen a 112,4.
Tra le materie prime il petrolio arretra lievemente dopo i rialzi dei giorni scorsi, agevolati dai segnali di riequilibrio del mercato. In attesa dei dati di domani sulle scorte americane, Brent e Wti trattano rispettivamente a 50,7 e a 56,3 dollari al barile.
Sull’obbligazionario, lo spread tra Btp e Bund si contrae di 5 punti base in area 168 bp e il tasso sul decennale italiano scende al 2,15 per cento. In calo di 8 bp il differenziale tra Bonos e Bund a 115 punti base.
A Piazza Affari, dopo le vendite delle scorse sedute, spiccano i bancari che hanno invertito la rotta nel pomeriggio dopo la diffusione delle proposte della Commissione Europea per la gestione degli npl e per la risoluzione di un’eventuale crisi bancaria. Acquisti in particolare su BANCO BPM (+4,8%), UBI (+3,9%), BPER (+3,5%) e UNICREDIT (+2,1%).
Bene intonata anche UNIPOL (+3%), così come TELECOM ITALIA (+2,3%), dopo le dichiarazioni del presidente del PD, Matteo Orfini, sull’opportunità di uno scorporo della rete e una sua successiva integrazione con Oper Fiber.
Ben intonate anche le utilites grazie pure alla discesa dei rendimenti obbligazionari, con ENEL a +1,8% e ITALGAS a +1,6 per cento.
Sottotono SAIPEM (-3,6%), su cui Goldman Sachs ha tagliato la raccomandazione da ‘buy’ a ‘neutral’ con target price ridotto da 4,9 euro a 3,9 euro.