Seduta cauta per la maggior parte dei listini continentali, in attesa di spunti dalla Catalogna e dalle trimestrali Usa, mentre il Ftse di Milano archivia le contrattazioni in ribasso dello 0,7% a 22.398 punti, condizionato in particolare modo dalle performance negative del comparto finanziario, con Campari in luce a +3 per cento.
Variazioni più contenute invece per il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (invariato), il Ftse 100 di Londra (+0,3%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,1%). Oltreoceano JP Morgan e Citigroup hanno aperto le danze della earning season e gli indici scambiano intorno alla parità dopo i record di ieri.
Pochi spunti dall’agenda macro, in cui spiccano i dati sopra le attese sulla produzione industriale dell’Eurozona e quelli statunitensi sui prezzi alla produzione di settembre, anch’essi migliori delle stime.
Sul Forex il cambio euro/dollaro oscilla in area 1,185 e il dollaro/yen si attesta a 112,35, in attesa dei dati Usa sui prezzi al consumo di settembre, in uscita domani. Il biglietto verde ha toccato i minimi di due settimane dopo la pubblicazione delle minute relative all’ultima riunione della Fed, da cui sono emerse preoccupazioni per la debolezza strutturale dell’inflazione. Resta quasi certo l’incremento dei tassi a dicembre ma i ritocchi successivi dipenderanno molto dai prossimi dati sui prezzi. Sterlina in calo a 1,317 dollari, condizionata dall’impasse nei negoziati per la Brexit.
L’oro tratta 1.293 dollari l’oncia, mentre il petrolio arretra con Wti e Brent rispettivamente a 50,5 e a 56,1 dollari al barile, dopo le statistiche settimanali sulle scorte americane che hanno evidenziato un calo delle riserve di greggio, dello stock complessivo e della produzione, ma anche un aumento delle scorte di benzina.
Sull’obbligazionario, il rendimento del Btp si riduce al 2,11% e lo spread con il Bund si contrae in area 166 punti base.
A Piazza Affari svetta CAMPARI (+3%), sostenuta presumibilmente dalla nota di un broker italiano che si attende risultati positivi nel terzo trimestre. Ben intonati anche BUZZI e RECORDATI (+0,6%) e le utilities TERNA e ITALGAS (+0,4%). Su quest’ultima Berenberg ha avviato la copertura con giudizio ‘buy’ e prezzo obiettivo a 5,3 euro.
Deboli i bancari dopo i guadagni di ieri, in particolare BANCO BPM (-3,6%), UBI (-3,3%) e BPER (-2,9%). Poco mossa ATLANTIA (-0,2%) mentre la commissaria alla Concorrenza dell’Unione Europea, Margrethe Vestager, ha dichiarato di aver “approvato una fusione tra un operatore autostradale spagnolo e uno italiano”.
Sottotono, infine, AZIMUT (-3,6%) penalizzata dal dato sulla raccolta del mese di settembre e LUXOTTICA (-2,1%), su cui Hsbc ha tagliato il target price da 64 euro a 59 euro. Intanto, Essilor ha annunciato una riorganizzazione societaria funzionale all’operazione di integrazione tra le due realtà.