Il Ftse Italia Banche arretra dell’1,3% e sostanzialmente allineato all’analogo europeo (-0,6%), penalizzando anche il Ftse Mib (-0,7%).
Scattano le prese di profitto sull’indice di settore dopo il rialzo di ieri in scia alla diffusione delle proposte della Commissione Ue per la gestione degli npl esistenti e futuri.
Nel listino principale i realizzi indeboliscono in particolare i titoli che ieri avevano messo a segno i rialzi più forti, cioè Ubi, Bper e Banco Bpm, con cali compresi tra il 3% e il 4 per cento. Più contenuto il calo di Unicredit (-1,3%) che risente in parte anche della sentenza emessa dalla Corte austriaca, nella quale è stato rigettato il ricorso della banca italiana relativa alla vertenza, che si protrae da anni, sulla legge sul trattamento dei prepensionamenti.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (-1,7%) azzera il progresso della seduta precedente, mentre Credem (-0,8%), seppure in calo, riesce a tenere meglio.
Tra le Small Cap Creval (-2,7%) annulla parte del rialzo messo a segno negli ultimi due giorni.
Acquisti su Carige (+1,3%), in forte rialzo per gran parte della seduta dopo aver incassato un’adesione preliminare dell’89% sui 510 milioni di obbligazioni subordinate oggetto dell’operazione di Lme, che fa ben sperare in vista dell’assemblea dei bondholder del prossimo 21 ottobre.
Altra seduta positiva per Banca Sistema (+0,2%) che due giorni fa ha ricevuto il giudizio ‘buy’ di Banca Akros con target price a 3,2 euro dopo avere collocato con successo il suo primo bond triennale da 175 milioni riservato a investitori istituzionali.