Altra seduta poco movimentata, fin qui, per le borse continentali. Poco dopo le 12:00 scambiano intorno alla parità l’Ibex 35 di Madrid (invariato), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Dax di Francoforte (+0,1%). Il Ftse Mib segna un modesto +0,2% in area 22.440 punti, mentre è in lieve flessione il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
In assenza di novità dalla Catalogna, gli investitori mantengono un atteggiamento prudente e attendono i dati di settembre sull’inflazione e sulle vendite al dettaglio statunitensi, in calendario nel primo pomeriggio. In particolare, saranno osservati con attenzione i numeri sui prezzi al consumo, dopo che le minute dell’ultima riunione Fed hanno sottolineato la preoccupazione del board per la persistente debolezza dell’inflazione.
In mattinata, intanto, sono state diffuse le statistiche sui prezzi al consumo in Germania (+1,8% a/a, in linea con le attese) e Italia. Nel Belpaese il Cpi armonizzato è rimasto stabile, confermando le previsioni (+1,3% a/a), mentre l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, è diminuito dello 0,3% su base mensile e aumentato dell’1,1% rispetto a settembre 2016 (era +1,2% ad agosto 2017).
Intanto il dollaro si mantiene sostanzialmente stabile nei confronti dell’euro, con il cambio euro/dollaro in area 1,183, mentre si indebolisce sulla moneta giapponese, con il dollaro/yen sceso a 112,1.
Tra le materie prime l’oro tratta 1.294 dollari l’oncia mentre rimbalza il greggio dopo la flessione di ieri, con il Brent (+1,9%) a 57,3 dollari e il Wti (+1,6%) a 51,4 dollari al barile. Movimento generato dal dato positivo delle scorte Usa di ieri che ha visto un calo dello stock complessivo di 1,7 milioni di barili, grazie anche alla diminuzione delle riserve di petrolio.
Acquisti sull’obbligazionario, dove il rendimento del decennale italiano scende al 2,08%, separato da un differenziale con l’omologo tedesco in area 165 punti base.
Tornando a Piazza Affari, avanza MEDIASET (+1,7%) dopo l’upgrade da ‘sell’ a ‘neutral’ da parte di Ubs e grazie anche ai rumor di stampa secondo cui il Governo sarebbe pronto a lanciare le aste per le frequenze 5G per il mobile.
Ben intonate anche FINECO (+1,2%) e i petroliferi, con ENI a +1,1%, TENARIS a +1,3% e SAIPEM a +0,6 per cento. Poco mossa ATLANTIA (+0,1%) dopo che la Commissione Europea ha autorizzato la proposta di acquisizione di Abertis. La settimana prossima potrebbe arrivare la controfferta in contanti e carta di Acs, mentre oggi si terrà un cda per decidere se tenere o cedere le azioni Save, in relazione all’opa che si chiude stasera.
In fondo al listino scivolano CNH (-0,8%) e i bancari BPER (-0,9%) e UBI (-0,7%).