Venerdì scorso si è concluso il periodo di adesione all’offerta pubblica di acquisto obbligatoria totalitaria promossa da Agorà Investimenti e avente a oggetto 21.762.371 azioni Save, rappresentative del 39,32% del capitale, ad un prezzo di 21 euro per ciascun titolo portato in adesione.
Sulla base dei risultati provvisori dell’offerta risultano portate in adesione 19.136.791 azioni, pari al 87,94% circa dei titoli oggetto dell’Opa e al 34,58% circa delle azioni del capitale di Save, per un controvalore complessivo di 401.872.611 euro.
Sulla base dei risultati provvisori di cui sopra, ad esito dell’offerta Agorà Investimenti verrà a detenere complessive 53.329.420 azioni di Save, pari al 96,37% del capitale sociale.
In un’intervista, il presidente di Save Enrico Marchi, che ha lanciato l’Opa insieme ai fondi infrastrutturali gestiti da Deutsche Asset Management e da InfraVia Capital Partners, ha detto che lo squeeze-out (avendo superato il 95% del capitale di Save) e delisting richiederanno qualche mese.
Dopo il delisting, ha detto Marchi, si procederà con la semplificazione con un unico veicolo, Milione, che controllerà Save e ci saranno risorse per investimenti per almeno 100 milioni ogni anno per 5 anni. Completati i piani, infine, si potrà ripensare alla quotazione.