Il Ftse Italia Servizi Finanziari chiude la settimana arretrando dell’1,9% e in maniera opposta rispetto all’omologo europeo (+0,1%), risentendo delle vendite sul comparto bancario (-2%) e sotto-performando di due punti percentuali il Ftse Mib (+0,1%).
Il rosso sul settore creditizio penalizza quasi tutti i titoli dell’asset management, tra i quali si mette in luce Fineco (+2%), sostenuta anche dai buoni dati sulla raccolta netta di settembre, salita del 39% annuo a 312 milioni. Riescono a chiudere con un buon rialzo Banca Mediolanum (+0,8%) e Anima (+0,8%), sostenute anche dalle buone performance della raccolta netta di settembre, in rialzo del 46% a 241 milioni per la prima e positiva a 85 milioni per la seconda. Azimut lascia sul terreno il 4,7%, con il mercato rimasto un po’ deluso dal dato sulla raccolta netta di settembre, comunque in crescita del 13% a 383 milioni. Vendite anche su Banca Generali (-1,3%) nonostante l’ottimo andamento dei flussi netti di settembre (+49% a 386 milioni).
Prese di profitto su Exor (-2,9%) dopo i recenti rialzi in scia alle parole del Ceo John Elkann, che ha sottolineato l’intenzione della holding di ridurre l’indebitamento entro fine anno per poi tornare a fare investimento nel 2018.
Tra le Mid Cap tonfo di Banca Intermobiliare (-13,5%) a circa una settimana dalla scadenza dell’esclusiva concessa al fondo inglese Attestor per l’acquisto del pacchetto di maggioranza.
Consolida il guadagno Banca Ifis (+1,1%) nell’ottava in cui ha collocato con successo un bond subordinato Tier2 da 400 milioni e dopo che l’Ad Giovanni Bossi ha detto che le nuove proposte della Bce sugli npl non impatteranno sulla banca, mentre doBank balza del 4,8%, beneficiando anche di una nota positiva di Equita che la vede protagonista nelle prossime operazioni sugli npl delle banche italiane nel ruolo di servicer.
Nello Small Cap i realizzi penalizzano Mittel (-5,7%) dopo il guadagno del 10% realizzato nella settimana precedente e che lunedì avvia l’opas sulle obbligazioni 2013/2019.