Il Ftse Italia Banche arretra dello 0,4% e in direzione opposta all’analogo europeo (+0,4%), annullando i guadagni di lunedì e frenando il Ftse Mib (-0,4%).
L’indice bancario risente anche della conferma dell’outlook negativo da parte di Moody’s. Per l’agenzia di rating americana, gli istituti di credito tricolore saranno ancora penalizzati in termini di redditività dallo smaltimento dell’ingente mole di crediti deteriorati che ancora grava sul loro bilancio.
Dopo lo scatto di quasi il 4% della seduta precedente, scatta qualche presa di profitto su Banco Bpm (-1,6%) nel giorno in cui si è tenuta il cda per esaminare le offerte pervenuta da Covéa e Cattolica per la partnership nella bancassurance.
Ubi e Bper riescono a contenere le perdite in area 1 per cento. Andamento opposto per Mediobanca (+0,1%) mentre Unicredit (-0,4%) e Intesa (-0,3%) terminano appena sotto la parità, con quest’ultima che entro venerdì dovrebbe ricevere le offerte relative al pacchetto da 1,35 miliardi di npl che l’istituto intende cedere.
Nel Mid Cap prese di profitto su Popolare Sondrio (-0,8%) dopo il progresso della seduta precedente in scia alla firma della lettera d’intenti con la Fondazione CR di Cento per acquisire il controllo dell’omonima Cassa di Risparmio. Ancora vendite su Credem (-0,3%) nonostante la conferma del giudizio ‘outperform’ da parte di Mediobanca con target price a 8,3 euro.
Tra le Small Cap continuano i realizzi su Carige (-1,8%) dopo il balzo di quasi il 6% riportato ottava precedente grazie all’adesione preliminare dell’89% sui 510 milioni di obbligazioni subordinate oggetto dell’operazione di Lme.
Creval (+0,3%) tenta una timida risalita dopo il pesante rosso dell’ultimo mese mentre vola Banca Sistema (+5,3%), continuando la sua striscia positiva anche per merito della conferma del ‘buy’ di Banca Akros con target price a 3,2 euro.