Chiusura in frazionale rialzo per i principali indici continentali, guidati dall’Ibex 35 di Madrid (+0,5%). Più arretrati il Dax di Francoforte (+0,4%), il Cac 40 di Parigi (+0,4%), il Ftse 100 di Londra (+0,4%) e il Ftse Mib di Milano, che archivia le contrattazioni sostanzialmente invariato (+0,1%) a 22.354 punti.
Il listino spagnolo beneficia soprattutto dei rialzi di Abertis (+6,8%) e Acs (+4,9%) dopo che il gruppo di costruzioni di Florentino Perez ha annunciato una controfferta per la società di infrastrutture alternativa a quella dell’italiana Atlantia (-1,2%).
Oltreoceano, intanto, gli indici americani proseguono la loro cavalcata, con il Dow Jones che ha sfondato di slancio quota 23 mila punti, in attesa dei risultati trimestrali di American Express ed Ebay.
Gli investitori europei continuano invece a privilegiare un atteggiamento piuttosto cauto, soppesando i possibili sviluppi della situazione catalana e aspettando la riunione della Bce della settimana prossima.
Domani scadrà l’ultimatum del governo spagnolo a Puigdemont per chiarire se ci sia stata o meno una dichiarazione di indipendenza, dopodiché potrebbe essere intrapresa la strada dell’articolo 155 con la sospensione dell’autonomia.
Per quanto riguarda le banche centrali oggi è intervenuto da Francoforte il presidente della Bce, Mario Draghi, che ha parlato dell’impatto positivo delle riforme strutturali nell’Eurozona. Nessun accenno, invece, alla politica monetaria. Gli operatori dovranno dunque attendere giovedì prossimo per eventuali indicazioni su una progressiva riduzione degli stimoli, mentre il Financial Times ipotizza un’estensione temporale fino a settembre o dicembre ma una diminuzione degli acquisti di titoli da 60 a 20 miliardi mensili.
Sul Forex l’euro recupera terreno rispetto dollaro, risalendo a 1,177, ma il biglietto verde continua a essere sostenuto dalle indiscrezioni sul possibile successore di Janet Yellen alla guida della Fed. In rialzo il dollaro/yen, tornato in area 113.
La forza della valuta americana continua a pesare sull’oro, sceso a 1.280 dollari l’oncia. Poco mosso invece il petrolio, con Wti e Brent rispettivamente a 51,8 e a 58 dollari al barile dopo che i dati Eia sulle scorte americane hanno evidenziato un calo oltre le attese delle riserve di greggio, dello stock complessivo e della produzione, ma anche un incremento di benzina e distillati.
Rendimenti in aumento sull’obbligazionario europeo, con il tasso Btp italiano al 2,035% e lo spread dal Bund in lieve rialzo a 164 punti base. In crescita di 8 bp il decennale spagnolo all’1,61%, separato di 121 punti base dal benchmark tedesco.
A Piazza Affari spicca la performance positiva di PRYSMIAN (+1,9%), che starebbe preparando un’offerta completamente cash per acquisire la competitor americana General Cable. Intanto, il nuovo stabilimento cinese Prysmian Technology Jiangsu è pienamente operativo a seguito del completamento dell’acquisizione di alcuni asset dalla ex Shen Huan Cable Technologies.
Dall’altra parte del listino le vendite investono SAIPEM (-2,8%) e YNAP (-2,4%), penalizzata dalle anticipazioni della concorrente tedesca Zalando su utili sotto le attese nel terzo trimestre.
Debole anche STM (-2%), mentre riduce le perdite nel finale ATLANTIA (-1,2%). Il titolo era sceso di oltre due punti percentuali dopo che Hochtief, la controllata di Acs, ha annunciato il lancio della contro opa su Abertis, offrendo 18,76 euro per azione, una cifra superiore a quella proposta dalla holding italiana. Interrotto dalla Consob spagnola il periodo di adesione all’Opa di Atlantia.
Contrastati i bancari, tra cui avanza BANCO BPM (+1%), che ha concesso a CATTOLICA ASSICURAZIONI (-4%) un periodo di esclusiva di due settimane per un accordo di partnership nella bancassurance. Intanto, l’agenzia di rating Fitch ha mantenuto negativo l’outlook sugli istituti di credito italiani.