Discreta accelerazione al ribasso per le borse continentali dopo un’apertura poco mossa. Intorno alle 11:00 i listini scambiano tutti in territorio negativo, in particolare il Ftse Mib di Milano a -0,8% e l’Ibex 35 di Madrid a -0,7 per cento. Variazioni più contenute invece per il Dax di Francoforte (-0,4%), il Cac 40 di Parigi (-0,3%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%).
Sugli indici pesa in particolare l’incertezza crescente per la questione catalana. Il leader della regione indipendentista, Carles Puidgemont, non ha fatto alcun passo indietro e si è limitato a rinnovare l’offerta di dialogo al premier Rajoy. Tuttavia, il governo centrale dovrebbe rifiutare qualsiasi accordo e procedere con l’applicazione dell’art. 155. Una mossa a cui il governo catalano risponderà sottoponendo al parlamento della regione la dichiarazione formale di indipendenza che non è stata votata il 10 ottobre.
Scarsi movimenti sul Forex, dove l’euro/dollaro si mantiene poco sotto quota 1,18. Sull’obbligazionario sale il rendimento dei Bonos spagnoli (+3 bp all’1,63%), portando lo spread con il benchmark tedesco a 124 punti base.
A Piazza Affari prevalgono i segni rossi, mentre si muove in controtendenza UNIPOL a +2% dopo che JP Morgan ha avviato la copertura sul titolo con un giudizio ‘overweight’ e target price a 5 euro.
Da un punti di vista tecnico, il Ftse Mib ha rotto area 22.300 punti, supporto statico particolarmente importante. Da monitorare la chiusura di oggi per vedere se verrà riassorbita o confermata. I prezzi infatti hanno accelerato al ribasso, infrangendo la parte bassa del canale ribassista in auge dal 12 ottobre (time frame 15 minuti). Canale ottenuto collegando i massimi del 12 ottobre (a 22.571 punti), del 16 ottobre (22.498 punti) e del 17 ottobre (a 22.477 punti) con i minimi del 13 ottobre (a 22.334 punti) e del 18 ottobre (a 22.271 punti).