BB Biotech archivia un terzo trimestre 2017 decisamente positivo, con un utile netto di 365 milioni di Chf (392 milioni di Chf nel pari periodo 2016). Nav in progresso dell’11% in Chf, del 6,2% in euro e del 9,8% in Usd. In rialzo nel periodo anche il titolo, con +10,7% in Chf, +6,4% in euro e +9,6% in Usd. Il management prevede che la dinamica registrata nel comparto biotecnologico nei primi nove mesi del 2017 proseguirà anche nell’ultima parte dell’anno e nel 2018. Attesi inoltre ulteriori progressi alla luce di promettenti programmi di sviluppo di farmaci, nuove approvazioni e sviluppi commerciali di prodotti già sul mercato.
Nel terzo trimestre 2017 BB Biotech ha registrato un utile di 365 milioni di Chf (392 milioni di Chf nel terzo trimestre 2016). Un risultato determinato dall’apprezzamento generalizzato delle posizioni in portafoglio.
Un andamento che si è riflesso anche sui primi nove mesi del 2017, chiuso con un utile netto di 843 milioni di Chf a fronte della perdita di 778 milioni di Chf nel pari periodo del 2016.
Nel terzo trimestre le azioni BB Biotech hanno messo a segno un progresso del 10,7% in Chf, del 6,4% in euro e del 9,6% in Usd, sovraperformando l’indice Nasdaq Biotechnology Index (NBI) in rialzo del 7,7 per cento. Nello stesso periodo il Nav è salito dell’11% in Chf, del 6,2% in euro e del 9,8% in Usd.
Allargando l’orizzonte ai primi nove mesi dell’anno in corso il rendimento totale delle azioni ha registrato un guadagno del 24,2% in Chf (+15,7% in euro; 30,8% in Usd), mentre il Nav ha evidenziato un rendimento totale del 28,8% in Chf, del 20,2% in euro e del 35,6% in Usd.
Ottimi i risultati conseguiti dalle società in portafoglio, soprattutto per quanto riguarda gli studi clinici e le approvazioni di prodotti.
In particolare Alnylam (3,4% del portafoglio partecipazioni), in partnership con Sanofi, ha annunciato che Patisiran, un agente terapeutico sperimentale basato su RNAi e sviluppato per i pazienti affetti da amiloidosi ereditaria da transtiretina (ATTR) con polineuropatia, ha raggiunto tutti gli endpoint clinici nello studio di riferimento. Inoltre, la società sta pianificando la presentazione di una domanda di autorizzazione per un nuovo farmaco negli Usa verso la fine del 2017 e una domanda di autorizzazione alla commercializzazione nell’Ue a inizio 2018.
La partecipata Vertex (5,9% del portafoglio) ha pubblicato dati positivi per studi di Fase I e II su tre regimi terapeutici sperimentali a tripla combinazione in pazienti affetti da fibrosi cistica con una mutazione F508del e una minima mutazione funzionale. I dati indicano
che queste combinazioni sperimentali potrebbero curare la causa sottostante della fibrosi cistica nelle tipologie gravi e difficili da trattare.
Celgene (12,2% del portafoglio), con il suo partner Agios (4,8% del portafoglio), ha ottenuto l’approvazione per la commercializzazione negli Usa di enasidenib, utile per il trattamento dei pazienti adulti affetti da leucemia mieloide acuta recidivante o refrattaria associata a una mutazione genica di uno specifico enzima.
Il prodotto Vosevi di Gilead (5,9% del portafoglio), una combinazione a dosaggio fisso di sofosbuvir, velpatasvir e voxilaprevir, è stato omologato dalla Fda per il trattamento degli adulti affetti da epatite C.
Anche il prodotto Fiasp di Novo Nordisk (4% del portafoglio) ha ottenuto l’autorizzazione della Fda. Si tratta di una nuova insulina a effetto rapido ad assunzione in occasione dei pasti destinata ai pazienti diabetici in età adulta. Inoltre la società è in attesa dell’approvazione del prodotto Semaglutide.
Si segnala infine che Gilead ha lanciato un’offerta per l’acquisizione di Kite Pharma ad un prezzo di 180 dollari per azione in contanti (importo complessivo di 12 miliardi di dollari). Operazione che è stata poi perfezionata all’inizio del mese in corso. Si segnala che BB Biotech ha venduto l’intera partecipazione in Kite subito dopo l’annuncio della transazione, generando liquidità per circa 124 milioni di dollari e un utile complessivo di 75 milioni di dollari.
Il management si attende una prosecuzione nell’affermazione di nuovi farmaci improntati all’eccellenza e con prezzi adeguati e riconferma la propria previsione di un progressivo cambiamento delle politiche e delle prassi di definizione dei prezzi per i farmaci negli Usa.
Il trend positivo registrato nel comparto biotecnologico nei primi nove mesi del 2017 dovrebbe proseguire anche nell’ultima parte dell’anno e nel 2018, con ulteriori progressi alla luce di promettenti programmi di sviluppo di farmaci, nuove approvazioni e sviluppi commerciali di prodotti già sul mercato.
A tutto ciò si aggiungono anche potenziali pietre miliari, nonché rilevanti lanci di farmaci. La crescita dei ricavi associata a questi ultimi farà da volano alle previsioni sugli utili e alle valutazioni del prezzo azionario delle società che li hanno sviluppati e prodotti.
Dall’esame del portafoglio si rileva che le maggiori partecipazioni sono quelle detenute in Celgene (12,2%), cui seguono in ordine Incyte (11,2%), Ionis Pharmaceuticals (10,4%), Gilead (5,9%), Vertex Pharmaceuticals (5,9%), Neurocrine Biosciences (5,6%) e Radius Health (5,6%), che complessivamente costituiscono il 56,8% del portafoglio complessivo.
BB Biotech segnala che nel corso del terzo trimestre sono state apportate al portafoglio variazioni di modesta entità. Le posizioni in Incyte, Ionis e Regeneron sono state incrementate in misura esigua, mentre sono state aumentate quelle in Alder, Cidara, Esperion, Halozyme, Intercept e Tesaro, effettuando invece ulteriori prese di beneficio su Novo Nordisk, Celgene e Swedish Orphan e chiudendo l’intera posizione in Kite.
Al portafoglio non è stato aggiunto alcun nuovo investimento.
BB Biotech prosegue con coerenza il proprio processo di ricerca di nuovi candidati d’investimento, procedendo all’integrazione di nuove posizioni qualora le valutazioni
appaiano promettenti.