Chiusura in lieve territorio positivo per le principali borse europee, esclusa Madrid con l’Ibex 35 a -0,8 per cento. Il Ftse Mib termina gli scambi poco mosso (+0,1%) a 22.379 punti, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (+0,1%), il Ftse 100 di Londra (invariato) e il Cac 40 di Parigi (+0,3%).
L’indice spagnolo continua a essere penalizzato dalle vicende della Catalogna, dopo la decisione del governo di Madrid di applicare l’art. 155 della costituzione. Giovedì il parlamento catalano valuterà la contromossa da attuare, che potrebbe consistere nella dichiarazione di indipendenza, mentre venerdì il Senato spagnolo dovrebbe votare definitivamente la sospensione dell’autonomia.
Sul Forex persiste la debolezza dell’euro in area 1,175 dollari. La moneta unica sconta in parte le incertezze della questione catalana, in attesa della riunione della Bce di giovedì in cui potrebbero essere annunciate novità sul tapering. Ben intonato il dollaro/yen a 113,7, con la valuta giapponese frenata dalla conferma alle urne del premier Shinzo Abe, che darà continuità all’attuale politica monetaria e fiscale accomodante.
La risalita del biglietto verde penalizza l’oro, sceso a 1.275 dollari l’oncia, mentre il petrolio oscilla intorno alla parità con Wti e Brent rispettivamente a 51,8 e a 57,5 dollari al barile.
A Piazza Affari il migliore ttolo di giornata del Ftse Mib è STM (+4,3%), sui massimi dal 2004, agevolato anche dal dollaro in rafforzamento e dalla buona intonazione del settore.
Segue ITALGAS (+2,2%) dopo i risultati del terzo trimestre lievemente superiori alle attese. In spolvero pure BUZZI (+1,6%), sostenuta dall’attenzione per il comparto del cemento dopo l’ok degli azionisti di Ash Grove all’acquisto da parte di Crh per 3,5 miliardi di dollari.
Ben intonata anche BPER (+1,5%), mentre la controllata Banco di Sardegna ha avviato un’analisi in vista di un possibile deconsolidamento di larga parte dei propri crediti in sofferenza attraverso una cartolarizzazione.
Acquisti pure su GENERALI (+0,7%) che beneficia anche dell’upgrade da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Jefferies, con target price alzato da 16,8 euro a 17,7 euro.
In flessione FCA (-0,5%), fiduciosa di chiarire la propria posizione sul dieselgate in Francia.
Sottotono infine SAIPEM (-2,6%) e MEDIASET (-1,4%), apparentemente lontana dal trovare un’intesa profittevole con Vivendi sul caso Premium.