Proseguono in frazionale rialzo le borse europee, eccetto Madrid (-0,4%) appesantita dalla questione catalana. Nel frattempo è stata convocata per giovedì una riunione plenaria del Parlament, che dovrà decidere come rispondere alla decisione, da parte del governo Rajoy, di applicare l’art. 155. Venerdì, invece, il Senato spagnolo dovrebbe approvare la sospensione dell’autonomia della regione.
Poco dopo le 16:00 Parigi resta la piazza migliore, con il Cac 40 in progresso dello 0,6 per cento. Seguono il Ftse Mib di Milano (+0,2%), il Dax di Francoforte (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,1%) mentre, Oltreoceano, gli indici americani hanno aperto la nuova ottava in positivo, in attesa di una serie di risultati trimestrali.
Sul Forex persiste la debolezza dell’euro rispetto al dollaro, con il relativo cambio a 1,174. La moneta unica sconta in parte le vicende legate alla Catalogna, in attesa della riunione di giovedì della Bce in cui potrebbero essere annunciate novità sul tapering. Ben intonato il dollaro/yen a 113,8, con la valuta giapponese indebolita dalla conferma alle urne del premier Shinzo Abe, che garantisce il perdurare dell’attuale politica ultra espansiva.
La risalita del biglietto verde penalizza l’oro, sceso a 1.274 dollari l’oncia, mentre il petrolio scambia in frazionale rialzo con Wti e Brent rispettivamente a 52,1 e a 57,8 dollari al barile.
A Piazza Affari spicca STM (+3%), agevolata anche dal dollaro in rafforzamento e dalla buona intonazione del settore. Segue ITALGAS (+1,9%) dopo i risultati del terzo trimestre lievemente superiori alle attese.
Ben intonata anche BPER (+1,5%), mentre la controllata Banco di Sardegna ha avviato un’analisi in vista di un possibile deconsolidamento di larga parte dei propri crediti in sofferenza attraverso una cartolarizzazione.
In spolvero pure BUZZI (+1,5%), sostenuta dall’attenzione per il comparto del cemento dopo l’ok degli azionisti di Ash Grove all’acquisto da parte di Crh per 3,5 miliardi di dollari. Acquisti pure su GENERALI (+0,7%) che beneficia anche dell’upgrade da ‘hold’ a ‘buy’ da parte di Jefferies, con target price alzato da 16,8 euro a 17,7 euro.
Sottotono SAIPEM (-1,6%) e MEDIASET (-1%), apparentemente lontana dal trovare un’intesa profittevole con Vivendi sul caso Premium.