Grazie al rialzo di venerdì, il Ftse Italia Servizi Pubblici è riuscito a concludere la settimana con il segno più dato che nelle sedute precedenti era prevalsa l’assenza di direzionalità. Il paniere dei titoli tricolori del settore utility e delle rinnovabili ha così portato a casa nelle ultime cinque giornate borsistiche una performance complessiva superiore sia quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (-0,3%) sia a quella dello Stoxx Europe 600 Utilities.
Nel segmento delle Big Cap, la scorsa ottava ha visto i rialzi più consistenti nell’ambito delle azioni di gruppi attivi in business dell’energia sottoposti a regolazione. Stiamo parlando di Snam (+1,3%), Italgas (+1,1%) e Terna (+0,8%).
Con riferimento a Snam, mercoledì scorso si è concluso positivamente l’operazione di riacquisto dei propri bond. Nel dettaglio, il colosso di San Donato ha comprato obbligazioni proprie per 607,1 milioni di euro al termine dell’operazione di buyback su 8 emissioni in circolazione, con scadenze comprese tra gennaio 2019 e gennaio 2024. L’operazione, lanciata due settimane fa, consente al gruppo guidato da Marco Alverà di proseguire il processo di ottimizzazione della propria struttura del debito al fine di ridurne il costo. Nello stesso periodo in cui è stato lanciato il riacquisto dei propri bond, il gruppo guidato da Marco Alverà ha collocato un nuovo titolo decennale da 650 milioni.
Nella mattinata di venerdì, Italgas ha annunciato l’acquisto del 100% di Enerco Distribuzione, società con sede in Padova e attiva nel settore della distribuzione di gas nelle province di Padova e Vicenza. La società acquisita è titolare di 27 concessioni, gestisce un network di oltre 800 chilometri di condotte e serve circa 30 mila utenze. L’Enterprise value di Enerco Distribuzione è stata stabilito in 51 milioni. Al closing dell’operazione il prezzo sarà corrisposto interamente per cassa, al netto dell’indebitamento. L’operazione segue la mancata acquisizione del network distribuzione di Gas Natural in Italia finito nelle mani di 2i Rete Gas sulla base di un Enterprise value di 727 milioni.
Ottava positiva anche per A2A (+0,6%) che giovedì ha annunciato i risultati della sua offerta di riacquisto di due proprie emissioni obbligazionarie in circolazione e il soddisfacimento della condizione della nuova emissione. In particolare, la principale multi-utility lombarda quotata ha riacquistato bond propri per 135 milioni, di cui 56,8 milioni relativi alla scadenza 2019 e 78,5 milioni relativi alla scadenza 2021.
Nell’ambito delle Mid Cap, la performance settimanale migliore è stata registrata da Acea (+3,9%) in assenza di notizie societarie significative. Da segnalare che il gruppo capitolino all’interno del segmento delle medie capitalizzazioni è quello presenta un business mix maggiormente esposto ad attività regolate.
Settimana all’insegna del denaro per Hera (+0,7%) che giovedì scorso ha annunciato di aver avviato a Imola la collaborazione con Open Fiber per lo sviluppo dell’infrastruttura in fibra ottica che consenta velocità di connessione fino a 1 Gbps (1000 Megabit al secondo). Nell’ambito dell’accordo con il Comune della città romagnola, Open Fiber potrà contare sulla capillarità ed efficienza degli oltre 150 chilometri di infrastrutture di rete gestite sul territorio dalla multi-utility per le attività di posa della banda ultra-larga, che consentirà agli imolesi di raggiungere una velocità di connessione fino a 1 Gbps (1000 Megabit al secondo).
Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, l’unico che ha registrato una variazione settimanale positiva delle quotazioni è stato Edison Rsp (+0,8%). Il gruppo di Foro Buonaparte ha reso noto mercoledì di aver acquisito la partecipazione di controllo di Frendy Energy, avendo rilevato nella stessa giornata di ieri da quattro differenti venditori n. 29.704.909 azioni ordinarie, corrispondenti al 50,078% del capitale, al prezzo di 0,34 euro per azione con un esborso complessivo di quasi 10,1 milioni di euro. Ricordiamo che le azioni Frendy Energy sono ammesse alle negoziazioni sull’AIM Italia. In conseguenza dell’operazione, si sono verificati i presupposti richiamati volontariamente dall’art. 48 dello statuto di Frendy Energy, dell’obbligo a carico di Edison di promuovere un’offerta pubblica di acquisto totalitaria sulle restanti n. 29.612.338 azioni Frendy. Conformemente a quanto disposto dalla legge, il corrispettivo dell’offerta sarà anch’esso di euro 0,34 per ciascuna azione ordinaria (l’Offerta Obbligatoria). Venerdì è poi stato presentato alla Consob il documento d’offerta.