Il gruppo ha archiviato il periodo luglio-settembre con ricavi in crescita del 2% a 390,5 milioni, con la flessione registrata in nord America compensata dal buon andamento degli altri mercati di riferimento. Il trimestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 9,5% a 8,1 milioni, nonostante la diminuzione dei margini operativi.
Sogefi ha chiuso il terzo trimestre con ricavi in crescita del 2% a 390,5 milioni sostanzialmente in linea alle attese, rallentando parzialmente rispetto al +12,6% e al +4,5% registrati rispettivamente nel primo e nel secondo quarter principalmente per un effetto cambi sfavorevole (+4,2% a parità di cambi di conversione).
A livello di aree geografiche, l’Europa ha segnato un +3,3% a 237 milioni. Positivo anche l’andamento in sud America (+9% a 50 milioni, + 19% a parità di cambi) e in Asia (+13,2% a 39,6 milioni, +17,2% a parità di cambi), mentre il nord America ha registrato una flessione del 12,3% a 67 milioni (-9,8% a parità di cambi).
Per quanto riguarda le singole business unit, le Sospensioni hanno mostrato un +7,9% a 142,7 milioni, la divisione Filtrazione un +1,6% a 134,4 milioni e il segmento Aria e Raffreddamento un -4,2% a 114,5 milioni.
In calo oltre le attese i margini operativi, con l’Ebitda diminuito del 5,8% a 37,3 milioni e un’incidenza sul fatturato del 9,5% (-80 basis point). L’Ebitda adjusted ha registrato un -2,9% a 40,3 milioni. L’Ebit, invece, ha segnato un -8,1% a 20,3 milioni, con un ros al 5,2% (-60 basis point), mentre l’Ebit adjusted un -2,9% a 23,4 milioni.
Nonostante la diminuzione dei margini, il trimestre si è chiuso con un incremento dell’utile netto del 9,5% a 8,1 milioni, grazie anche a una riduzione del tax rate passato dal 59,3% al 36%.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto si è attestato a 266,7 milioni, rispetto ai 280,4 milioni al 30 giugno 2017 e ai 271,7 milioni stimati dal consensus.
Per quanto riguarda l’evoluzione della gestione, Sogefi prevede per l’intero esercizio una crescita dei ricavi in linea con i primi nove mesi dell’anno e una redditività in miglioramento rispetto al 2016, nonostante l’incremento del costo delle materie prime.