Il Ftse Italia Banche termina con un rialzo dell’1,6% e in linea all’analogo europeo (+1,3%), supportando anche il Ftse Mib (+1,1%).
Sull’indice bancario paiono momentaneamente ridimensionarsi i timori causati dalle nuove proposte formulate dalla Bce per la gestione dei nuovi flussi di crediti deteriorati. Nel frattempo è arrivata l’ufficialità del ritorno a Piazza Affari di Mps a partire da oggi, mentre Unicredit che ha dato il via alle trimestrali con la diffusione dei dati preliminari del periodo luglio-settembre.
La banca di piazza Gae Aulenti guadagna l’1,9% dopo avere riportato, in via preliminare nel terzo trimestre, un utile netto di 2,8 miliardi, considerando la plusvalenza generata dalla cessione di Pioneer si 2,1 miliardi. Al netto di questa voce, l’utile netto sarebbe stato pari a 838 milioni, un importo quasi raddoppiato rispetto al pari periodo 2016.
Ottima performance per Ubi (+2,9%), le cui azioni continuano a godere della fiducia del mercato e che nel frattempo procede spedita nell’integrazione delle Good Bank.
In evidenza anche Intesa (+1,2%) che nel frattempo ha ricevuto le offerte di alcuni grandi fondi internazionali per un portafoglio da 1,35 miliardi di npl immobiliari che la banca intende ristrutturare.
Nel Mid Cap Popolare Sondrio (+0,7%) recupera le perdite della seduta precedente, mentre Credem (-1,5%) continua a essere penalizzata dalle prese di profitto.
Tra le Small Cap ancora acquisti Carige (+0,9%) dopo che l’assemblea degli obbligazionisti ha dato il via libera la conversione dei 510 milioni di bond subordinati oggetto dell’operazione di Lme in obbligazioni senior, spianando la strada per il rilancio dell’istituto ligure.