Utility – Pausa di riflessione per il settore, bene solo Italgas e TerniEnergia

Seconda seduta della settimana all’insegna della cautela per il Ftse Italia Servizi Pubblici (-0,2%) che ha registrato una performance giornaliera esattamente in linea con quella dello Stoxx Europe 600 Utilities, ma decisamente inferiore a quella del principale indice di piazza Affari, cioè il Ftse Mib (+1,1%).

A frenare le quotazioni dei principali titoli del settore utility e delle rinnovabili nel vecchio Continente il deciso rialzo dei rendimenti sui governativi europei, accentuato sui titoli di Italia e Spagna, soprattutto sulle scadenze medio-lunghe in vista della riunione di giovedì della Banca centrale europea.

Per la seconda seduta consecutiva il titolo che ha registrato la maggiore variazione giornaliera positiva delle quotazioni all’interno del Ftse Italia Servizi Pubblici è stata la Big Cap Italgas (+4,2%), con le relative quotazioni che ieri hanno così raggiunto il nuovo massimo storico intraday a 5,40 euro. A spingere al rialzo i corsi dei titoli del gruppo leader in Italia nella distribuzione del gas la revisione al rialzo delle stime di molti analisti, e i relativi target price, a seguito degli ottimi risultati conseguiti nel 3° trimestre del 2017 e annunciati nel pomeriggio di lunedì.

Debole Enel (-0,5%) nella giornata in cui è stato pubblicato il sesto report trimestrale relativo ai dati operativi da cui è emerso che nel periodo luglio-settembre dell’anno in corso la produzione elettrica complessiva è diminuita del 6% su base annua, mentre considerando solo l’Italia è aumentato il numero dei clienti sul mercato libero.

Nel segmento delle Mid Cap, prese di beneficio su Ascopiave (-1,2%) dopo il rialzo di lunedì (+1,3%) avvenuto in assenza di notizie societarie significative. Da notare che da inizio agosto i corsi delle azioni della multi-utility veneta oscillano intorno a 3,60 euro.

Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, torna il denaro su TerniEnergia (+1,8%) sulla scia del varo da parte del Consiglio di amministrazione del gruppo umbro quotato di un piano di transizione per il riposizionamento strategico. Un piano elaborato in considerazione delle nuove Linee guida strategiche relative al periodo 2018-2020, presentate al mercato lo scorso 28 settembre. L’organo esecutivo di TerniEnergia ha valutato una serie di azioni da attivare immediatamente finalizzate a rafforzare la situazione economico-finanziaria della società entro il 31 dicembre 2017 e a garantire l’ottimizzazione delle risorse disponibili nella delicata fase del cambiamento. Tali azioni prevedono risparmi dei costi fissi aziendali per oltre 2 milioni di euro su base annua e una serie di dismissioni.