Il Ftse Italia Banche termina vicina alla parità (-0,1%) e in linea all’analogo europeo (-0,4%), tenendo meglio rispetto al Ftse Mib (-0,8%), frenato dalle prese di profitto su alcuni titoli.
Sull’indice bancario continua a essere parzialmente rallentato dai timori legati all’addendum proposto dalle Bce per la copertura dei nuovi flussi di crediti deteriorati, riportando di nuovo l’attenzione delle agenzie di rating sugli istituti tricolore.
Nel listino principale Unicredit (+0,5%) consolida il progresso della seduta precedente in scia ai risultati preliminari del terzo trimestre 2017.
Anche Ubi (+0,3%) rafforza il guadagno di martedì, continuando a beneficiare della fiducia di diversi analisti che recentemente hanno confermato il ‘buy’ sul titolo.
Oggi è stato il giorno del ritorno di Mps sul listino milanese dopo 10 mesi di sospensione, con i titoli che sono stato oggetto di forti scambi aprendo a un prezzo di 4,1 euro e terminando a 4,55 euro, dopo aver superato anche i 5 euro nel corso della seduta.
In calo Bper (-1,1%) che risente dell’abbassamento del rating emittente a ‘Ba3’ da ‘Ba2’ da parte di Moody’s.
Nel Mid Cap le vendite colpiscono Popolare Sondrio (-1,3%) e, ancora una volta, Credem (-0,5%)
Tra le Small Cap scattano i realizzi su Carige (-2,8%) dopo i rialzi degli ultimi giorni in seguito al via libera dell’assemblea degli obbligazionisti alla conversione dei 510 milioni di bond subordinati oggetto dell’operazione di Lme in obbligazioni senior, spianando la strada per il rilancio dell’istituto ligure.