Ricavi sostanzialmente stabili a 440 milioni, Ebitda ed Ebit in progresso rispettivamente del 4% e del 10,7% rispetto al pari periodo del 2016 riesposto a parità di perimetro di consolidamento, e cioè scorporando le attività cedute (le testate locali Alto Adige, Il Trentino, Il Centro, La Città di Salerno, La Nuova Sardegna) e includendo Itedi acquisita a partire dal 1° luglio 2017.
Sono questi i principali dati economici che emergono dalla lettura dei conti dei primi nove mesi del 2017 del gruppo Gedi.
Nel dettaglio, dalla lettura del giro d’affari emerge che i ricavi diffusionali si sono attestati a 145 milioni, in crescita del 6,3% a parità di perimetro, performance sostanzialmente analoga a quella registrata dalla componente pubblicitaria (+6%), al cui interno le vendite sui mezzi del gruppo si sono ridotte del 4,5% mentre le concessioni di terzi hanno riportato un incremento significativo, grazie alle nuove concessioni di Radio Italia e delle testate La Stampa e il Secolo XIX per la pubblicità nazionale nei primi sei mesi del 2017. Si segnala inoltre che la raccolta su radio è salita del 2,8% e quella su internet si è incrementata dell’1,6 per cento. Brusco calo, invece, della raccolta su stampa (-8,3%), penalizzata da quella riferita ai quotidiani scesa del 10,5% nel solo mese di agosto.
L’utile ante imposte diminuisce del 9% a 15,1 milioni, scontando oneri finanziari netti pressoché raddoppiati a 7,5 milioni.
Il conto economico si chiude con una perdita netta del gruppo di 143,9 milioni contro un utile di 11,5 milioni registrato nel periodo di confronto, un risultato che sconta la contabilizzazione di 160,1 milioni di imposte al cui interno si saldano 154,5 milioni di oneri fiscali straordinari sostenuti per la definizione del contenzioso fiscale riferito a contestazioni antielusive nell’ambito dell’operazione di riorganizzazione societaria del Gruppo L’Espresso realizzata nel 1991 attraverso l’incorporazione di Editoriale La Repubblica.
Dal lato patrimoniale le disponibilità finanziarie nette assommano a 40,5 milioni, aumentate rispetto ai 31,7 milioni di fine anno 2016, nonostante l’acquisizione del gruppo Itedi abbia comportato un esborso di 8,4 milioni.
Il management segnala che, in considerazione della definizione di suddetto contenzioso fiscale, nel corso del quarto trimestre, e precisamente il 2 ottobre e il 30 novembre, la società effettuerà esborsi per complessivi 140,2 milioni, a seguito dei quali la posizione finanziaria presenterà un indebitamento netto intorno ai 100 milioni.