Sono stati ufficializzati ieri i tempi e le modalità dell’aumento di capitale che ricostituirà la base patrimoniale per il rilancio del principale quotidiano economico nazionale.
E’ opportuno, quindi, analizzare nel dettaglio l’operazione che, ricevute le autorizzazioni di prassi, prenderà avvio lunedì prossimo per concludersi, al più tardi, entro la fine del mese di novembre.
Ad oggi, il capitale sociale del quotidiano di Confindustria è rappresentato da 13.333.321 azioni, suddivise in due categorie: 9.000.000 di azioni ordinarie e 4.333.321 azioni speciali che, rispetto alle prime, godono di privilegi speciali nella distribuzione del dividendo e nella ripartizione del patrimonio in ipotesi di liquidazione.
Le azioni ordinarie sono interamente possedute da Confindustria che, conseguentemente, controlla oggi il 67,5% del capitale (e dei diritti di voto); delle azioni speciali, invece, 303.202 (2,5%) sono in portafoglio al quotidiano e le restanti costituiscono l’effettivo flottante. Di qui la ragione per cui l’aumento di capitale proposto, in ragione di 4 azioni nuove ogni azione vecchia posseduta, ammonta a “solo” 52.012.476 azioni, essendo di diritto escluse dall’aumento le azioni proprie.
Chiarito questo punto, nel comunicato viene ben specificato che l’aumento avviene in via inscindibile. Ciò vale a dire che dovrà essere interamente sottoscritto, ed ecco spiegata la necessità di un consorzio di garanzia (Banca IMI e Banca Akros) che assicura de facto la quota di competenza del mercato ed oltre fino all’importo massimo di 20 milioni di euro – un impegno quindi per massime 20.811.655 azioni (40% dell’aumento) – subordinatamente, tra le altre, all’effettiva sottoscrizione da parte di Confindustria di nuove azioni per un importo – minimo – di 30 milioni di euro, equivalente a 31.217.482 azioni (60%).
Ora, qualora Confindustria non desiderasse diluire la propria quota di controllo, come visto pari al 67,5%, esercitando per intero l’opzione, si troverebbe a sottoscrivere 36.000.000 di azioni, ben oltre quindi l’impegno minimo concordato con i garanti che vedrebbero, a questo punto, il proprio rischio ridotto a 16.012.476 azioni, in euro poco più di 15 milioni. Veniamo, in ultimo al prezzo.
L’azione del “Sole” ha chiuso ieri sera ad un prezzo ufficiale di 3,528. A seguito dell’aumento, ribadiamo in via inscindibile indipendentemente dalla compagine sociale alla fine da ciò risultante, il capitale sociale sarà costituito da 65.345.797 azioni complessive (si prescinde dalla tipologia). Considerato il prezzo di sottoscrizione di 0,961 per ogni nuova azione e il prezzo di 3,528 di quelle vecchie a ieri, ne consegue per le azioni speciali un prezzo teorico ex diritto (TERP) di 1,474 euro. Questo, tradotto in parole differenti, implica che il prezzo di sottoscrizione delle nuove azioni, pari a 0,961 euro, comporta uno sconto sul TERP pari a poco meno del 35%.