Chiusura tonica per le borse europee nel giorno del meeting della Bce in cui è stata annunciata la ricalibrazione del Quantitative easing a partire dal 2018.
Il Ftse Mib archivia le contrattazioni in progresso dell’1,6% a 22.807 punti con Stm in evidenza a +12% dopo i risultati. In grande spolvero anche l’Ibex 35 di Madrid (+1,9%), nonostante le permanenti incertezze legate alla Catalogna. Il leader Puidgemont, infatti, non ha convocato le elezioni anticipate nella regione, poiché il governo centrale non ha fornito sufficienti garanzie sulla sospensione dell’articolo 155. Tocca ora al Parlamento locale valutare se dichiarare l’indipendenza della Catalogna.
Ben intonati pure il il Cac 40 di Parigi (+1,5%), il Ftse 100 di Londra (+0,5%) e il Dax di Francoforte (+1,4%), mentre Oltreoceano i listini americani scambiano in frazionale rialzo in attesa dei conti di alcune big cap del settore tecnologico.
Il focus di giornata era prevalentemente sulla Bce, che ha confermato i tassi attuali e ha annunciato le attese modifiche del Quantitative easing. Il programma di acquisti di titoli è stato esteso fino a settembre 2018, mentre l’importo mensile è stato ridotto a 30 miliardi, in considerazione dei recenti segnali di ripresa manifestati dalle economie dell’Eurozona.
Il presidente Draghi ha assicurato che i tassi resteranno a lungo sui livelli attuali e ha garantito che il piano verrà esteso ulteriormente se necessario, per agevolare la risalita dell’inflazione verso il target del 2% nel medio termine.
Brusca reazione sul Forex, con l’euro crollato a 1,17 dollari, e sull’obbligazionario, con acquisti diffusi sui titoli di Stato europei. In particolare, il rendimento del Btp scende di 9 bp all’1,94% e quello dei Bonos spagnoli cala di 11 bp all’1,53 per cento. Lo spread Btp-Bund si riduce così a 152 punti base mentre quello tra il decennale spagnolo e l’omologo tedesco si contrae di 7 bp a 108 punti base.
Tra le materie prime l’oro cala a 1.273 dollari l’oncia, mentre il petrolio scambia poco mosso con Wti e Brent rispettivamente a 52,4 e a 58,6 dollari al barile.
A Piazza Affari brilla ancora STM (+12%) dopo i risultati trimestrali e la guidance per il full year sopra le attese. Acquisti anche su CAMPARI (+3,3%), e FINECO (+2,9%), che continua a beneficiare degli ottimi risultati riportati nel terzo trimestre dei 2017, già diffusi in via preliminare, nonché della conferma della raccomandazione ‘buy’ di Kepler Chevreux con target price aumentato a 8,5 euro.
Acquisti sulle utilities, grazie anche al calo dei rendimenti obbligazionari, con ENEL (+3,3%), TERNA (+2,4%) e ITALGAS (+2,1%) fra le migliori. In spolvero pure FCA (+2,9%), sostenuta anche dai conti positivi di Ford.
In discreto rialzo ENI (+0,9%), in attesa dei dati trimestrali così come MEDIOBANCA (+0,7%). Già diffusi invece i conti di RECORDATI (+0,3%). Scivola in fondo al listino MONCLER (-1%) dopo che ieri Eurazeo, titolare di una quota del 9,5%, ha avviato il collocamento di 8,5 milioni di azioni, pari a circa il 3,34 per cento.