Lo scorso mese le spese sostenute da Terna per il mantenimento in equilibrio del sistema elettrico nazionale hanno raggiunto quota 4,98 EUR/MWh (in gran parte riconducibili alla componente dispacciamento e in misura minore a quella sbilanciamenti), in aumento rispetto ai 2,98 EUR/MWh rilevati a luglio, livello minimo degli ultimi due anni. Per il quarto trimestre del 2017 il gruppo guidato da Matteo del Fante stima un uplift in lieve flessione a 4,8 EUR/MWh. Si tratta comunque di valori ben inferiori al record di 18,62 EUR/MWh registrato a maggio 2016.
Il lieve aumento delle spese per i servizi dispacciamento è una notizia moderatamente positiva per le società del settore attive nella generazione elettrica tradizionale quotate a piazza Affari, come A2A, Edison, Enel e Iren. Alcuni operatori di questo settore potrebbero aggiungere all’effetto positivo degli alti prezzi dell’energia elettrica sul mercato all’ingrosso (Pun) il contributo derivante dalle vendite realizzabili sul Mercato dei servizi per il dispacciamento.