Nel periodo gennaio-settembre dell’anno in corso il gruppo di Foro Buonaparte ha registrato un fatturato totale di 7,31 miliardi di euro, in flessione del 10% rispetto allo stesso periodo del 2016 a causa soprattutto della diminuzione dei proventi su contratti derivati di copertura del gas che ha inciso principalmente sulla filiera idrocarburi. I ricavi di questo settore di attività si sono attestati a 3,94 miliardi, in discesa del 9,8% rispetto allo stesso periodo del 2016. In diminuzione anche i ricavi della filiera energia elettrica che nei primi 9 mesi dell’anno in corso sono stati pari a 3,86 miliardi, in flessione del 5% su base annua a causa dei minori volumi venduti e pur in presenza del contributo positivo di Fenice.
A livello di risultati operativi dei 9 mesi del 2017, l’Ebitda di Edison è lievitato del 32,3% su base annua, raggiungendo quota 647 milioni grazie alla buona performance di tutte le aree di business e all’ulteriore contenimento dei costi attuato dai vertici del gruppo controllato da Edf. In particolare, il margine operativo lordo rettificato della filiera energia elettrica è aumentato del 27,5% su base annua, beneficiando principalmente dei maggiori margini registrati nella generazione termoelettrica e dell’apporto di Fenice, che quest’anno contribuisce all’Ebitda per l’intero periodo. Tali componenti positive hanno più che bilanciato il minor contributo alla marginalità da parte della produzione idroelettrica e il non ripetersi di poste positive non ricorrente registrate nel 2016. Anche il margine operativo lordo rettificato della filiera idrocarburi ha registrato un incremento del 30,8% rispetto ai primi 9 mesi del 2016 sulla scia della ripresa dello scenario prezzi che si è tradotta in una maggior redditività sia dell’attività di esplorazione e produzione di idrocarburi, sia dell’attività di compravendita del gas.
Nel periodo in esame l’Ebit del gruppo guidato da Marc Benayoun è stato pari a 84 milioni, contro un risultato negativo di 10 milioni nei primi 9 mesi dello scorso anno. Sul risultato ha inciso la variazione del fair value relativo all’attività di hedging delle commodity e dei cambi che è stata negativa per 196 milioni (-133 milioni nello stesso periodo del 2016). Tale variazione è legata principalmente al realizzarsi dei derivati che per effetto delle strategie di copertura economica a protezione dei margini e delle significative variazioni dei prezzi delle commodity avevano determinato negli anni precedenti, a partire dal 2014, un fair value positivo che necessariamente si riversa nei conti economici degli esercizi successivi, con effetto sostanzialmente nullo sull’arco temporale interessato.
Al di sotto della gestione tipica, il costo del debito, che l’anno scorso aveva registrato oneri non ricorrenti, è migliorato, mentre le operazioni di cessione comunicate negli scorsi mesi hanno avuto un impatto netto negativo di 48 milioni sui primi 9 mesi dell’anno (Terminale Gnl Adriatico, Infrastrutture Trasporto Gas e Istituto Europeo di Oncologia). Gli oneri fiscali, pari a 94 milioni dai 21 milioni rilevati nei 9 mesi del 2016, hanno risentito dell’impatto delle imposte estere e dell’effetto negativo delle cessioni di partecipazioni sopra commentato.
Nel periodo gennaio-settembre del 2017, Edison ha chiuso il conto economico con un risultato netto negativo di 110 milioni, in leggero aumento rispetto al rosso di 107 milioni dello stesso periodo del 2016.
Sul fronte dello stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2017 è stato pari a 622 milioni, in riduzione del 41,4% rispetto alla fine del 2016, frutto della positiva gestione dell’attività industriale e del miglioramento del capitale circolante. Con riferimento ai debiti in scadenza nei prossimi 18 mesi, si segnala che nel novembre 2017 scadranno le obbligazioni emesse nel 2010 per complessivi 600 milioni di valore nominale. Il gruppo milanese farà fronte a questa scadenza con la cassa disponibile e linee di credito non utilizzate.
Il management di Edison prevede di concludere l’esercizio 2017 con un Ebitda di circa 750 milioni, in aumento rispetto alla guidance di 700 milioni fornita la scorso 26 luglio in sede di comunicazione della semestrale. Si tratta, quindi, della seconda revisione al rialzo nel corso dell’anno della stima dell’Ebitda 2017 dato che la prima indicazione, pari a 653 milioni, era stata data a inizio maggio ed era in linea con il dato del bilancio 2016.