Mercati – Milano flat con Mediobanca in luce, giù Madrid con focus su Catalogna

Mattinata contrastata per l’azionario europeo, all’indomani della giornata positiva di ieri in scia alla riunione della Bce. Poco dopo le 12:00, fra i listini continentali avanzano il Dax di Francoforte (+0,8%) e il Cac 40 di Parigi (+0,9%), mentre il Ftse Mib di Milano (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (+0,2%) scambiano sulla parità.

Sottotono l’Ibex 35 di Madrid (-0,6%) in attesa di novità dalla Catalogna. Oggi infatti il Parlamento locale potrebbe votare l’indipendenza, mentre il Senato spagnolo dovrebbe approvare l’applicazione dell’art. 155 e la sospensione dell’autonomia.

Sul fronte macro, l’attenzione sarà rivolta alla lettura preliminare del Pil statunitense del terzo trimestre. Intanto anche la Camera americana, dopo il Senato, ha approvato la risoluzione sul budget, aprendo la strada per l’approvazione entro fine anno della riforma fiscale di Trump.

Dinamica che sostiene il dollaro, in area 114 yen e con il cambio EUR/USD sceso a 1,163 penalizzato soprattutto dalle decisioni della Bce, che ha esteso il Quantitative easing fino a settembre e ridotto gli acquisti a 30 miliardi mensili.

Il rafforzamento della divisa americana ha spinto al ribasso l’oro, sceso in area 1.268 dollari, mentre il petrolio è sostanzialmente stabile con il Brent a 59,2 dollari e il Wti a 52,5 dollari.

Sull’obbligazionario il rendimento del Btp resta all’1,95%, separato da uno spread con il Bund in area 152 punti base. Il tasso sul decennale spagnolo, invece, risale all’1,56%, con un differenziale con l’omologo tedesco in aumento a 115 punti base.

Tornando a Piazza Affari, spicca MEDIOBANCA (+3,3%), reduce dalla pubblicazione dei risultati del terzo trimestre. Bene anche LUXOTTICA (+2,6%), FERRAGAMO (+1,2%) e le utilities, in particolare A2A (+2,2%).

Tra le banche poco mossa INTESA (-0,2%), che ha rilevato dalla Fondazione Cassa Risparmio Pistoia e Pescia il 16,525% di Cassa di Pistoia e della Lucchesia, ancora posseduto dall’ente toscano. L’investimento per la banca guidato da Carlo Messina è stato di 85,192 milioni e le ha permesso di portare la propria partecipazione nell’istituto toscano al 99,5 per cento.

Sottotono invece UBI (-1,7%), che intanto ha siglato un accordo con le rappresentanze sindacali per l’uscita di 400 dipendenti, previsti nell’ambito dell’incorporazione delle tre Good Bank (Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti). In calo anche UNICREDIT (-1,5%), oltre a ENI (-1,2%) dopo aver presentato stamane risultanze inferiori alle attese.