Mediobanca – Ricavi in crescita (+13%) nel 1Q 2017/18

Mediobanca ha archiviato il primo trimestre 2017/18 con brillanti risultati, frutto anche della strategia di acquisizioni mirate per rafforzare il settore del wealth management. I ricavi sono cresciuti del 12,9% a 598,4 milioni, mentre l’utile netto ha toccato i 300,9 milioni con un incremento dell’11,2 per cento.

Il primo trimestre 17/18 della banca di Piazza Cuccia riflette i progressi nella realizzazione del piano 2016/19, che punta su una crescita delle commissioni a fronte di un minore assorbimento di capitale. Un obiettivo pienamente centrato dato che le commissioni sono aumentate rispetto all’anno precedente del 30,5% a 138,3 milioni, trainando anche il balzo in avanti dei ricavi (+12,9% a 598,4 milioni). Un risultato ottenuto in parte tramite una crescita organica in parte grazie alle recenti acquisizioni, come le attività retail di banca Barclays in Italia e il 50% di Banca Esperia da Mediolanum perfezionato lo scorso 4 aprile.

Ma l’andamento positivo caratterizza tutte le voci. Il margine di interesse è cresciuto del 5,6% a 331,7 milioni, spinto dalla buona performance del credito al consumo (+6%) e dello specialty finance (+36%) e dalla crescita dimensionale del wealth management (+28%). Bene anche il Cib (+13% a 53 milioni) e il trading +22% a 38,7 milioni. A completare il quadro dei ricavi vi è il superiore apporto della partecipazione in Generali pari a 89,7 milioni (+14,9%).

Nella tabella qui riportata riportiamo i conti economici trimestrali di Mediobanca.

L’allargamento del perimetro ha comportato anche un incremento del 20,3% dei costi operativi a 255,7 milioni, legato a una espansione dei costi del personale (+21,1% a 129,9 milioni) e degli altri costi (+19,5% a 125,8 milioni). Il risultato lordo di gestione aumenta quindi del 7,9% a 342,7 milioni.

Un netto calo del costo del rischio, dimezzato a 57 basis point rispetto ai precedenti 101, permette un balzo in avanti del 27% del risultato netto di gestione che si attesta a 288,1 milioni.

Nel dettaglio, le rettifiche su crediti sono scese del 40% a 55 milioni, grazie anche a 21,8 milioni di riprese di valore nel wholesale banking.

Mediobanca ha poi beneficiato della cessione di un pacchetto dell’1,35% di Atlantia che ha apportato 89 milioni di plusvalenza che hanno più che compensato i 7,2 milioni di oneri non ricorrenti legati alla ricapitalizzazione di CR Cesena, Rimini e San Miniato propedeutica alla loro cessione (5,1 milioni) e all’azzeramento dell’investimento AFS in Cassa di Risparmio di Cesena (2,1 milioni).

L’utile netto, dopo imposte per 69,1 milioni, si è così fissato a 300,9 milioni, in crescita dell’11,2% rispetto al primo trimestre 16/17.

Confermata la solidità degli indici di capitale che al 30 settembre 2017 si sono rafforzati di circa 120 basis point, includendo il risultato di periodo, rispetto a settembre 2016.

Il Cet1 phased-in si è attestato al 13,3%, mentre a livello fully phased è risultato pari al 13,5 per cento. Il Total Capital ratio phased-in è pari al 16,7%, mentre fully phased è del 17, per cento.

Mediobanca è in attesa dell’introduzione dei modelli avanzati nel segmento corporate, che potranno evidenziare un ulteriore miglioramento degli indicatori. Per ora i ratio sono calcolati interamente con il metodo standard.

Nella tabella qui riportata riportiamo lo stato patrimoniale di Mediobanca.

Dal lato patrimoniale, gli impieghi alla clientela restano sostanzialmente stabili a 38,7 miliardi, sostenuti dalla ripresa del wholesale (+3,3% a 13,3 miliardi) e dalla buona performance del consumer (+1,2% a 11,9 miliardi). Pressoché invariati i mutui ipotecari e gli impieghi a favore della clientela private.

La raccolta rimane sostanzialmente stabile a 59,4 miliardi. I depositi del wealth management sono fermi a 17,8 miliardi, mentre aumenta da 19,3 a 20,2 miliardi la raccolta cartolare a seguito di un’emissione benchmark di 750 milioni e di altri collocamenti per circa 0,7 miliardi a fronte di rimborsi e riacquisti netti per 0,6 miliardi.

Il Cet1 fully phased è pari al 13,47%, un valore in linea con il dato precedente.