Mercati – Madrid la migliore, Milano a +0,4% con Stm e Saipem in luce

Mattinata a due velocità per i listini continentali. Intorno alle 12:00 scambiano intorno alla parità il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (+0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%), mentre avanzano il Ftse Mib di Milano (+0,4%) e soprattutto l’Ibex 35 di Madrid (+1,4%).

Pochi spunti rilevanti dall’agenda macroeconomica odierna, in attesa dei dati di ottobre sull’inflazione tedesca e di quelli statunitensi su reddito e spesa personali. I numeri più attesi restano comunque quelli sul mercato del lavoro americano, che verranno diffusi venerdì dal Bureau of Labour.

In settimana, inoltre, l’attenzione degli investitori si focalizzerà sulla riunione della Fed che si concluderà mercoledì, oltre che sulla scelta del successore di Janet Yellen alla guida della banca centrale a stelle e strisce.

Sul Forex, intanto, l’euro risale a 1,164 dollari, dopo essere sceso sotto quota 1,16 penalizzato dalle decisioni della Bce e dalle vicende in Catalogna. L’estensione del quantitative easing, infatti, ha rinviato le aspettative di rialzo dei tassi di interesse al 2019, mentre nella regione spagnola non si attenuano le incertezze dopo l’approvazione della dichiarazione di indipendenza e la risposta del premier Rajoy, che ha destituito Puigdemont e convocato le elezioni per il 21 dicembre.

Movimenti contenuti tra le materie prime, con l’oro stabile a 1.272 dollari l’oncia e il petrolio sostanzialmente fermo con Brent e Wti rispettivamente a 60,3 e a 53,9 dollari al barile. L’oro nero continua ad essere sostenuto dalla fiducia per il prolungamento fino a fine 2018 degli accordi sulla produzione, attualmente in scadenza a marzo, grazie anche alle aperture del principe saudita e di Vladimir Putin.

Sull’obbligazionario, infine, calano notevolmente i rendimenti dei bond di Italia (-5 bp), Spagna (-6,5 bp) e Portogallo (-9 bp). Il tasso sul Btp scende all’1,88%, con uno spread dal Bund pari a 150 punti base, grazie anche all’upgrade del rating sull’Italia a BBB da parte di S&P.

A Piazza Affari spicca STM (+3,4%), ancora in spolvero dopo il +18% della scorsa settimana in scia ai conti. A sostenere il titolo contribuiscono anche gli ingenti pre-ordini di iPhone X, che hanno spinto Apple a chiedere ai fornitori taiwanesi di raddoppiare la capacità produttiva, trainando anche altri fornitori come il colosso italo-francese, la tedesca Dialog Semiconductors (+5%) e la svizzera AMS (+3%).

In evidenza pure SAIPEM (+3,2%), che beneficia del petrolio forte e della notizia del collocamento con successo dell’emissione obbligazionaria con scadenza 7 gennaio 2025, per un importo di 500 milioni.

In ordine sparso i bancari, con UNICREDIT (-0,5%) volatile dopo i rumor su una possibile indagine della Bce sui dettagli del prezzo del progetto Fino. Il dubbio di Francoforte è che il prezzo del 13% sul valore nominale del portafoglio da 17,7 miliardi di sofferenze ceduto a Fortress e Pimco includa anche il valore delle commissioni che la banca italiana pagherà per la gestione degli npl e che queste siano eccessive rispetto al servizio offerto.

Ben intonate FCA (+1,7%), BPER (+1,8%) e LUXOTTICA (+1,7%), mentre arretrano ITALGAS (-1,5%) e MEDIASET (-0,9%).