Mercati – Vola Madrid a +2,6%, Milano a +0,4% con Saipem (+4,6%)

Chiusura poco mossa per le borse europee, a eccezione di Madrid. L’ Ibex 35 di Madrid guadagna infatti il 2,6%, dopo che il premier Rajoy ha destituito Puigdemont e convocato le elezioni per il 21 dicembre in risposta alla dichiarazione di indipendenza della Catalogna.

Il Ftse Mib archivia le contrattazioni con un modesto +0,4% a 22.752 punti con Saipem in grande spolvero a +4,6 per cento. Sostanzialmente invariati il Dax di Francoforte (+0,1%), il Cac 40 di Parigi (flat) e il Ftse 100 di Londra (-0,2%). Sottotono Wall Street con il Nasdaq a -0,1%, il Dow Jones e lo S&P 500 a -0,4% e il Russell 2000 in calo di un punto percentuale.

Giornata piuttosto scarna sul fronte macroeconomico. L’inflazione tedesca è rimasta invariata su base mensile e ha fatto segnare un incremento dell’1,6% su base annua. Nessuna sorpresa, negli Usa, da reddito e spesa personali di settembre, rispettivamente in aumento dello 0,4% e dell’1 per cento. Il focus nei prossimi giorni sarà principalmente sui dati relativi al mercato del lavoro americano, che verranno diffusi venerdì dal Bureau of Labour.

L’altro evento clou della settimana sarà la riunione della Fed che si concluderà mercoledì, mentre entro venerdì dovrebbe essere annunciato il successore di Janet Yellen alla guida della banca centrale a stelle e strisce.

Intanto, sul Forex, l’euro risale a 1,163 dollari, dopo essere sceso sotto quota 1,16 penalizzato dalle vicende in Catalogna e dalle decisioni della Bce, dopo l’estensione del Quantitative easing che ha rinviato le aspettative di rialzo dei tassi di interesse al 2019.

Tra le materie prime resta ben intonato il petrolio, con Brent e Wti rispettivamente a 60,2 e a 54 dollari al barile, sostenuto dall’ottimismo circa il prolungamento fino a fine 2018 degli accordi sulla produzione, attualmente in scadenza a marzo. Acquisti anche sull’oro che recupera fino a 1.278 dollari l’oncia.

Sull’obbligazionario, infine, si riducono sensibilmente i rendimenti dei bond di Italia (-10 bp), Spagna (-9 bp) e Portogallo (-11 bp). In particolare, il tasso sul Btp scende all’1,84%, con uno spread dal Bund pari a 147 punti base, per la prima volta da dicembre sotto quota 150 punti.

A Piazza Affari chiude in vetta al Ftse Mib SAIPEM (+4,6%), che beneficia del petrolio forte e del successo dell’emissione obbligazionaria con scadenza 7 gennaio 2025 per un importo di 500 milioni.

In luce anche TENARIS (+2,4%) e STM (+2,3%), dopo il +18% della scorsa settimana in scia ai conti. A sostenere il colosso dei microchip contribuiscono anche gli ingenti pre-ordini di iPhone X, che hanno spinto Apple a chiedere ai fornitori taiwanesi di raddoppiare la capacità produttiva, trainando anche altri fornitori.

Ben intonate LUXOTTICA (+1,9%) e FERRAGAMO (+2,1%), mentre scattano i realizzi su ITALGAS (-2,5%) dopo il rally della scorsa ottava.

Fra i bancari arretra UNICREDIT (-1,2%) che sarebbe sotto l’occhio della Bce per i dettagli del prezzo del progetto Fino. Il dubbio di Francoforte è che il prezzo del 13% sul valore nominale del portafoglio da 17,7 miliardi di sofferenze ceduto a Fortress e Pimco includa anche il valore delle commissioni che la banca italiana pagherà per la gestione degli npl e che queste siano eccessive rispetto al servizio offerto.