Utility – Balzo per il settore (+1,8%) nell’ottava, bene Italgas (+6,8%) ed Enel (+2%)

Nella settimana in cui è iniziata la stagione delle trimestrali e la Banca centrale europea ha deciso di lasciare invariati i tassi d’interesse e di dimezzare dal prossimo primo gennaio l’acquisto di titoli di Stato, il Ftse Italia Servizi Pubblici ha portato a casa un rialzo dell’1,8%, facendo così meglio sia del principale indice di piazza Affari, cioè del Ftse Mib (+1,4%), sia dello Stoxx Europe 600 Utilities (+0,7%).

L’ottima performance settimanale dei titoli italiani del comparto utility e delle rinnovabili è stata sostenuta dai conti del terzo trimestre del 2017 fin qui pubblicati (Italgas, Edison e Acea) che, a livello di Ebitda, sono stati in crescita e superiori alle attese degli analisti, ma soprattutto dalla decisa discesa dei rendimenti sui governativi europei, soprattutto italiani, lungo tutta la curva dei tassi sulla scia dell’esito della riunione dell’Istituto di Francoforte. Ricordiamo che le società attive nel settore in esame, essendo caratterizzate da livelli d’indebitamento elevati e da strutture finanziarie con leve più alte rispetto a quelle di altri comparti sono le più sensibili ai movimenti sui tassi d’interesse.

Nel segmento delle Big Cap, la protagonista indiscussa della scorsa ottava è stata Italgas (+6,8%) che lunedì 23 ottobre ha comunicato i numeri del 3° trimestre dell’anno in corso che sono stati in forte crescita, a livello operativo e gestionale, e migliori delle previsioni degli analisti. I titoli del gruppo leader nella distribuzione del gas in Italia hanno poi beneficiato della revisione al rialzo delle stime sugli utili da parte dei broker che ha spinto in alto i relativi target price.

Ultime cinque seduta da incorniciare anche per Enel (+2%), le cui quotazioni hanno aggiornato il massimo del 2017 raggiungendo quota 5,34 euro. All’inizio della scorsa settimana il gruppo guidato da Francesco Starace ha annunciato l’ingresso in Etiopia, grazie alla vittoria in una gara per il solare. La divisione rinnovabili del colosso elettrico italiano, attraverso un consorzio, è stato selezionata come miglior offerente per un progetto fotovoltaico da 100 MW nella gara lanciata dalla utility locale, con un investimento di circa 120 milioni di dollari statunitensi. Inoltre, il gruppo guidato da Francesco Starace ha reso noto di aver comprato, attraverso la controllata EnerNOC, la società californiana eMotorWerks, leader nella fornitura di stazioni di ricarica per veicoli elettrici e titolare di JuiceNet, piattaforma per la gestione intelligente della ricarica dei veicoli elettrici e di altri sistemi di accumulo distribuiti. Senza dimenticare poi che sono stati pubblicati i dati operativi relativi allo scorso trimestre da cui è emerso una flessione del 6% su base annua della produzione elettrica complessiva, mentre con riferimento alla sola Italia è aumentato il numero dei clienti sul mercato libero.

Nell’ambito delle Mid Cap, il titolo che ha registrato la maggiore variazione settimanale positiva delle quotazioni è stato Erg (+2,6%) in assenza di notizie societarie significative. Debole, invece, Acea (-0,5%) che nella tarda mattinata di venerdì ha presentato una trimestrale a due facce. L’Ebitda della multi-utility capitolina è aumentato del 4,6% su base annua ed è stato leggermente superiore alle stime degli analisti mentre l’Ebit e l’utile netto sono diminuiti rispetto al 3° trimestre del 2016 e sono stati sotto le attese.

Tra i titoli delle società a bassa capitalizzazione, cioè le Small Cap, settimana positiva per TerniEnergia (+0,8%) sulla scia del varo da parte del Consiglio di amministrazione di un piano di transizione per il riposizionamento strategico. Un piano elaborato in considerazione delle nuove Linee guida strategiche relative al periodo 2018-2020, presentate al mercato lo scorso 28 settembre. L’organo esecutivo ha valutato una serie di azioni da attivare immediatamente finalizzate a rafforzare la situazione economico-finanziaria entro il 31 dicembre 2017 e a garantire l’ottimizzazione delle risorse disponibili nella delicata fase del cambiamento. Tali azioni prevedono risparmi dei costi fissi per oltre 2 milioni di euro su base annua e una serie di dismissioni.

Debole, invece, Edison Rsp (-2,5%), nonostante gli ottimi risultati del 3° trimestre del 2017. Il gruppo di Foro Buonaparte ha registrato un aumento dell’Ebitda del 48,3% su base annua e il risultato netto finale è stato positivo per 30 milioni rispetto a una perdita di 40 milioni dello stesso periodo del 2016. Ancora in discesa l’indebitamento finanziario netto, pari a 622 milioni rispetto ai 780 milioni di fine giugno. Il management del gruppo controllato da Edf ha così deciso di rivedere al rialzo la guidance sull’intero 2017 a 750 milioni dai 700 milioni indicati in sede di presentazione dei conti semestrali.