Carige – Manovre sul capitale in vista dell’aumento

L’aumento di capitale di Carige potrebbe essere l’occasione per l’ingresso di un nuovo socio stabile. Tra i candidati il profilo giusto potrebbe essere quello di Unipol che, in quanto partecipante all’operazione Lme, avrebbe diritto a sottoscrivere la tranche riservata agli ex possessori di subordinati. Anche i principali soci sarebbero disposti ad aumentare il loro peso. Oggi forti volumi in Borsa.

In evidenza Carige a Piazza Affari, dopo le indiscrezioni su movimenti nell’azionariato in vista dell’aumento di capitale. Alle ore 12:10 le azioni dell’istituto genovese registrano un rialzo del 3,5% a 0,21 euro, ma con elevati volumi di scambi. Un dato che spicca soprattutto perché ottenuto in una giornata festiva e poco movimentata in Borsa. A fine mattina sono già passati di mano 8,3 milioni di titoli contro una media giornaliera di 8,2 milioni calcolata negli ultimi tre mesi.

Secondo alcune indiscrezioni, i grandi soci della banca vorrebbero rafforzare la propria partecipazione anche per non vedere diluito il proprio peso di fronte alla possibilità che l’operazione di aumento di capitale riesca ad attirare un nuovo azionista stabile.

In particolare, sempre secondo rumor, il nuovo Ad della banca, Paolo Fiorentino, starebbe cercando di coinvolgere nell’operazione Unipol e avrebbe già incontrato il numero uno della compagnia, Carlo Cimbri, per illustrargli la possibilità. Si ricorda, infatti, che l’aumento di capitale da 560 milioni in forma scindibile riserva una quota di 60 milioni ai portatori di titoli subordinati che sono stati oggetto di Lme. E Unipol fa parte di questo gruppo visto che aveva investito circa 75 milioni in un titolo Tier2 di Carige e ha aderito all’offerta di scambio.

Intanto Vittorio Malacalza, principale socio dell’istituto con una quota del 17,6%, che si è battuto affinché l’aumento di capitale fosse deliberato con diritto di opzione, sarebbe intenzionato ad arrontondare la propria partecipazione attorno al 20 per cento. Anche gli altri soci di rilievo come il gruppo Volpi che detiene il 6% potrebbero innalzare la propria quota.