L’istituto di piazza Gae Aulenti ha pubblicato una nota di chiarimento per dissipare le voci sull’esistenza di contestazioni da parte della Bce riguardo il prezzo contabilizzato per la cessione del portafoglio Fino, che rappresenta l’architrave dell’operazione di derisking attuata dalla banca.
Unicredit prende parola per smentire le voci ricorrenti riportate da Bloomberg su un’indagine da parte della Bce sul progetto Fino. In particolare, l’agenzia americana riportava rumor su possibili contestazioni riguardo il prezzo per eventuali commissioni in esso contenute.
Unicredit ha quindi rilasciato un chiarimento, riportato anche da Bloomberg, allo scopo di evitare ogni ulteriore incertezza sui mercati.
La banca conferma che la transazione Fino è stata completata, come già comunicato al mercato il 17 luglio 2017. La nota aggiunge che la seconda fase di Fino sta procedendo come da piano e Unicredit si aspetta di ridurre la propria quota al di sotto del 20% entro fine anno. La banca fa sapere di avere già selezionato una controparte per un portafoglio e di avere individuato alcuni offerenti per un altro portafoglio.
“Non appena la banca avrà ridotto la sua quota al di sotto del 20%, UniCredit applicherà un “Significant Risk Transfer” alla Bce, attendendo un impatto sul Cet1 ratio fully loaded di circa +10 basis point come già pubblicato nel comunicato stampa del 17 luglio 2017” viene spiegato nel comunicato nella nota.
L’istituto di piazza Gae Aulenti rileva poi come la Bce abbia poteri di vigilanza, ma che la quantificazione del prezzo della transazione non rientri nel suo mandato diretto; pertanto, conclude che qualsiasi accusa di indagine in corso sia priva di fondamento. Come da prassi, tuttavia, rileva che tutte le informazioni relative alla transazione sono state trasmesse alle opportune autorità sia regolamentari sia di vigilanza e sono state riviste da revisori esterni.
Unicredit, inoltre, conferma che tutti i costi e le spese relativi alla transazione Fino sono stati contabilizzati, incluso un costo non ricorrente di 80 milioni registrato nella non core nel terzo trimestre 2017, come già evidenziato nel comunicato stampa del 24 ottobre 2017 sui risultati preliminari del terzo trimestre.
L’istituto inoltre ribadisce che, come già pubblicato nel prospetto informativo relativo all’aumento di capitale, il prezzo medio del trasferimento dei portafogli venduti come parte della transazione Fino pari a circa il 13% del valore contabile lordo (17,7 miliardi, calcolati al 30 giugno 2016) sia stato usato per predisporre le dichiarazioni pro-forma.
Per quanto riguarda le commissioni di gestione, viene spiegato che le medesime sono dedotte dalla performance del fondo e imputate proporzionalmente a ciascun investitore del fondo stesso sulla base delle quote detenute. Le commissioni di gestione sono giudicate coerenti con la prassi di mercato.

























