Debolezza diffusa tra i listini continentali, in una giornata povera di spunti rilevanti. Intorno alle 12:00 il Ftse Mib di Milano cede un modesto 0,2%, sostanzialmente in linea con il Dax di Francoforte (-0,2%), il Cac 40 di Parigi (-0,1%) e il Ftse 100 di Londra (-0,1%), mentre l’Ibex 35 di Madrid è in calo dello 0,4 per cento.
In Italia l’attenzione è rivolta soprattutto all’esito del voto in Sicilia, in vista delle elezioni politiche a livello nazionale che si terranno l’anno prossimo. I risultati parziali vedono un testa a testa fra la coalizione di centrodestra guidata da Musumeci (36%) e il candidato dei cinque stelle Cancellieri (34%). PD fermo all’11%, mentre l’affluenza è calata al 46,76 per cento.
Sul fronte macro, sono stati divulgati gli indici Pmi servizi e composito finali di ottobre dei Paesi europei, che hanno segnato perlopiù un rallentamento rispetto al mese precedente, pur continuando a indicare un’espansione dell’attività. In Italia, in particolare, l’indicatore relativo al settore terziario ha toccato i minimi da un anno, fermandosi a 52,1 punti.
Scarsi movimenti anche sul Forex, dove il cambio euro/dollaro gravita in area 1,16 e il dollaro/yen si mantiene sopra quota 114.
Fra le materie prime prosegue l’avanzata del petrolio, sui massimi di circa due anni con Wti e Brent rispettivamente a 56 e a 62,5 dollari al barile. Le quotazioni continuano a essere sostenute dall’ottimismo in merito alla possibile estensione degli accordi sulla produzione, in vista del meeting di fine mese. Positivo anche il calo degli impianti di trivellazione negli Stati Uniti, ai minimi da maggio.
In lieve ribasso i rendimenti sull’obbligazionario, con il Btp decennale all’1,77% e lo spread dal Bund in area 144 punti base.
A Piazza Affari pesano ancora le vendite sui bancari con BPER (-1,8%), BANCO BPM (-1,7%), UNICREDIT (-1,1%) e INTESA (-0,8%) fra le peggiori del Ftse Mib. Intesa attende i conti di domani, mentre BANCO BPM ha raggiunto con Cattolica Assicurazioni un accordo per la cessione alla compagnia veronese del 65% di Avipop Assicurazioni e del 65% Popolare Vita a un prezzo complessivo pari a 853,4 milioni.
Ben intonati invece i petroliferi, sostenuti dal rally dell’oro nero, con acquisti su SAIPEM (+1,2%), TENARIS (+0,6%) ed ENI (+0,4%).
In discreto rialzo LUXOTTICA (+0,7%), fiduciosa di poter risolvere senza intoppi la momentanea sospensione della fusione con Essilor da parte delle autorità antitrust europee.