Chiusura incolore per le borse continentali in una seduta povera di spunti, mentre a Wall Street gli indici americani scambiano in frazionale rialzo. A Piazza Affari il Ftse Mib archivia le contrattazioni sostanzialmente invariato a 23.002 punti, discostandosi lievemente dal Ftse 100 di Londra (flat), il Dax di Francoforte (-0,1%), il Cac 40 di Parigi (-0,2%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,3%).
Sul Forex il cambio euro/dollaro ha bucato al ribasso la soglia di 1,16, mentre la coppia dollaro/yen si mantiene in area 114 dopo che il governatore della BoJ Kuroda ha annunciato il proseguimento della politica monetaria accomodante.
Fra le materie prime prosegue l’avanzata del petrolio, con Wti e Brent in rialzo di oltre il 2% rispettivamente a 56,9 e a 63,6 dollari al barile. Le quotazioni continuano a beneficiare della possibile estensione degli accordi sulla produzione, in vista del meeting di fine mese. Ipotesi rafforzate anche dagli arresti di alcuni principi ed esponenti politici sauditi, che consolidano il potere del principe Salman favorevole ai tagli dell’output.
In lieve ribasso i rendimenti sull’obbligazionario, con il Btp decennale all’1,77% e lo spread dal Bund in area 143 punti base.
A Piazza Affari gli acquisti premiano soprattutto YNAP (+3,2%). Ben intonati anche i petroliferi SAIPEM (+1,7%), TENARIS (+0,8%) ed ENI (+0,8%), oltre a ITALGAS (+1,3%) e il produttore di microchip STM (+1,4%). In rialzo anche BANCA GENERALI (+1,1%) e LUXOTTICA (+0,8%), fiduciosa di poter risolvere senza intoppi la momentanea sospensione della fusione con Essilor da parte delle autorità antitrust europee.
Vendite invece su CAMPARI (-2,6%), PRYSMIAN (-1,3%), BUZZI (-1,2%) e i bancari BPER (-1,6%) e BANCO BPM (-0,8%). Quest’ultima ha raggiunto con Cattolica Assicurazioni un accordo per la cessione alla compagnia veronese del 65% di Avipop Assicurazioni e del 65% Popolare Vita a un prezzo complessivo pari a 853,4 milioni.