Il gruppo ha archiviato il periodo gennaio-settembre con ricavi in crescita del 9% a 4.038,5 milioni, grazie soprattutto a un miglioramento del price/mix per effetto dell’aumento del peso del segmento High Value, in linea alla strategia comunicata nel piano industriale. L’Ebit adjusted ante oneri non ricorrenti e costi di start-up è aumentato del 9,7% a 681,2 milioni, mentre l’utile netto delle attività di funzionamento (Consumer) è passato da 35,8 milioni a 198,8 milioni. Infine, l’indebitamento finanziario netto è diminuito di circa 625 milioni a 4.287,7 milioni, portando il rapporto netdebt/Ebitda a 3,7x da 4,6x al 31 dicembre 2016.
Pirelli ha chiuso i primi 9 mesi dell’esercizio con risultati in linea alla strategia definita nel piano industriale 2017-2020, riflettendo in particolare il rafforzamente sull’alto di gamma con la progressiva riduzione dell’esposizione sul segmento standard e il consguente miglioramento del price/mix.
Nel dettaglio, i ricavi sono cresciuti del 9% a 4.038,5 millioni, trascinati dal +13% del High Value a 3.344 milioni (58% del fatturato totale), mentre il segmento standard ha segnato un +4% a 1.694,5 milioni (42% del fatturato totale). La crescita organica, escludendo l’impatto dei cambi (+0,6%) e il consolidamento di Jiaozou Aeolus Car (+0,7%), è stata pari al 7,7 per cento.
A livello geografico, l’Europa ha segnato un +6,7% a 1.698,1 milioni, l’area Nafta un +9,1% a 756,3 milioni, l’Area Apac un +17,9% a 597 milioni, l’area Latam un +11,5% a 682 milioni e la Russia & CIS un +4,4% a 119 milioni. Infine, l’area MEAI ha registrato una flessione del 2,2% a 186,1 milioni.
Per quanto riguarda la gestione operativa, l’Ebitda adjusted ante oneri non riccorennti e costi di start-up è aumentato dell’8% a 865,7 milioni, con un’incidenza sul fatturato sostanzialmente stabile al 21,4% (-20 basis point). L’Ebit adjustend ante oneri non ricorrenti e costi di start-up è cresciuto del 9,7% a 681,2 milioni, con una marginalita al 16,9% (+20 basis point), grazie al miglioramento del price/mix e di volumi ed efficienze che hanno compensato l’aumento del costo delle materie prime, i maggiori ammortamenti e gli altri costi legati allo sviluppo del segmento High Value.
L’utile netto delle attività di funzionamento (Consumer) è aumentato da 35,8 milioni a 198,9 milioni, grazie a una diminuizione di 61,7 milioni degli oneri finanziari netti, legata principalmente alla riduzione del costo del debito, e a un minor carico fiscale. Il risultato netto è stato pari a 123,9 milioni, rispetto ai 22,7 milioni al 30 settembre 2016.
Dal lato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto, rispetto al 31 dicembre 2016, è diminuito di circa 625 millioni a 4.287,7 milioni, con un rapporto netdebt/Ebitda pari a 3,7 volte rispetto a 4,6 volte a fine 2016.
Il gruppo ha comunicato i dati previsionali a fine 2017, prevedendo ricavi in crescita del 9% con un peso crescnte della componente High Value superiore al 57% del totale (55% a fine 2016). L’Ebit adjusted ante oneri non ricorrenti e costi di start-up è atteso in aumento del 10,2% a 930 milioni, mentre il rapporto netdebt/ebitda è stimato inferiore a 3 volte rispetto a 4,6 vole di fine 2016. Infine, i Capex sono previsti in aumento a circa il 9% dei ricavi (6,8% a fine 2016).