Prosegue la crescita dei risultati del gruppo, che ha registrato nel periodo gennaio-settembre un incremento dei ricavi del 52,1% a 2.588,4 milioni. Il differente mix contratti, caratterizzati da marginalità inferiore, ha però portato ad un aumento di Ebitda ed Ebit meno che proporzionale rispetto al fatturato, con una redditività in lieve diminuzione. Il periodo si è comunque chiuso con un balzo del 92,1% a 91,5 milioni dell’utile netto, mentre la posizione finanziaria netta è tornata in positivo per 16,6 milioni.
Maire Tecnimont ha archiviato i primi nove mesi con ricavi pari a 2.588,4 milioni, in crescita del 52,1% su base annua. Un incremento che riflette l’evoluzione del portafoglio ordini e che è principalmente riconducibile all’entrata a pieno regime dei principali progetti di tipologia EPC, ancora nelle fasi iniziali nell’esercizio precedente.
Il margine industriale è pari a 197 milioni, in aumento del 15,9% ma con un Margine di Business in calo di 240 basis points al 7,6 per cento. Tale variazione riflette l’evoluzione dei progetti in portafoglio della business unit Technology, Engineering & Construction, con un differente mix contratti caratterizzati da una marginalità inferiore e da volumi maggiori, rispetto allo stesso periodo del 2016.
L’Ebitda è dunque aumentato del 27% a 143,3 milioni, con un’incidenza sul fatturato al 5,5% (-110 basis points), e l’Ebit del 26,2% a 136,7 milioni, con un ros al 5,3% (-110 basis points).
La bottom line, invece, presenta un balzo dell’utile netto dei soci del 92,1% a 91,5 milioni, beneficiando anche di un saldo della gestione finanziaria positivo per 15,3 milioni, in miglioramento di 34,6 milioni rispetto al pari periodo 2016 principalmente grazie alla valutazione netta di strumenti derivati.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta è tornata in positivo per 16,6 milioni, in miglioramento di 59,4 milioni rispetto al 31 dicembre 2016 grazie ai flussi di cassa della gestione operativa.
Grazie alle acquisizioni dei primi nove mesi del 2017, il Portafoglio Ordini al 30 settembre 2017 è pari a 7.632,7 milioni, in aumento di 1.116,2 milioni rispetto al 31 dicembre 2016.
Un livello che consente di prevedere, per l’ultimo trimestre, una prevalenza delle attività finalizzate alla realizzazione di progetti EPC, con volumi di produzione sostanzialmente in linea con quelli espressi nel terzo trimestre dell’anno e con una marginalità in linea per tale tipologia di contratti.
I flussi di cassa previsti dai progetti in portafoglio, anche in considerazione delle recenti importanti acquisizioni di nuovi ordini, sono attesi esprimere un ulteriore miglioramento della performance finanziaria.