Chiusura debole per le borse continentali in una seduta caratterizzata principalmente dall’attenzione per i risultati corporate, mentre a Wall Street il focus è ancora sulla proposta di riforma fiscale di Trump.
A Piazza Affari il Ftse Mib limita i danni archiviando le contrattazioni in flessione dello 0,2% a 22.962 punti mentre il Cac 40 di Parigi (-0,5%), il Ftse 100 di Londra (-0,7%), il Dax di Francoforte (-0,7%) e l’Ibex 35 di Madrid (-0,8%) terminano più arretrati. Oltreoceano Dow Jones e S&P 500 scambiano invariati, mentre il Nasdaq arretra dello 0,25 per cento.
Sul Forex il dollaro mantiene le posizioni di forza nei confronti delle altre valute, sostenuto dalla prospettiva di rialzo dei tassi a dicembre, mentre gli operatori attendono di capire le modifiche che i repubblicani apporteranno alla proposta di riforma fiscale per agevolarne l’approvazione e consentire il taglio delle tasse alle imprese promesso dal presidente Trump. La coppia euro/dollaro viaggia in area 1,157, mentre il cambio fra biglietto verde e yen resta ben intonato a 114,1.
Fra le materie prime scattano parziali realizzi sul petrolio dopo i guadagni della seduta precedente, con Wti (57,1 dollari) e Brent (63,7 dollari) che non si allontanano troppo dai massimi di oltre due anni. Le quotazioni continuano a beneficiare dell’ondata di arresti in Arabia Saudita che hanno rafforzato la posizione del principe ereditario Mohammad bin Salman, favorevole al proseguimento dei tagli alla produzione.
In netto calo i rendimenti sull’obbligazionario, con il tasso del Btp che arretra di 8 bp all’1,69%, riducendo lo spread con l’omologo tedesco a 136 punti base.
A Piazza Affari acquisti su BANCA MEDIOLANUM (+1,5%) e MEDIOBANCA (+1,3%), oltre che su ENI (+1,5%), su cui Hsbc ha alzato la raccomandazione a ‘buy’ da ‘hold’ e il target price a 16,1 euro da 15,1 euro.
Fra le utilities spicca TERNA (+1,05%), seguita da SNAM (+1%), che ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto in forte crescita (+18% a/a) e superiore alle attese. Domani i conti di ENEL (+0,1%).
In frazionale rialzo INTESA (+0,3%) dopo i conti del terzo trimestre 2017 che rivelano una buona sorpresa rispetto alle aspettative a livello di utile netto, attestatosi a 650 milioni contro i 560 milioni attesi dal mercato.
Lievemente positiva anche FINECO (+0,3%), che ha confermato nei risultati definitivi la crescita a doppia cifra emersa dai dati preliminari del terzo trimestre. Inoltre, a ottobre, la banca ha registrato una raccolta netta positiva pari a 516,6 milioni (+46% a/a), portando il totale da inizio anno a 4,7 miliardi (+19% a/a). Bene pure BANCA GENERALI (+0,5%) in seguito alla notizia del lancio di due nuove categorie di Pir per le quali si attende una buona accoglienza da parte del mercato.
Sale CAMPARI (+0,4%), che ha diffuso i risultati al 30 settembre. In crescita i margini operativi nel terzo trimestre, con l’Ebitda a 107,6 milioni (+6,9%) e l’Ebit a 93,9 milioni (+7,2%).
In linea con le attese i risultati di PRYSMIAN (-1,6%), mentre sono usciti a mercato chiuso quelli di MEDIASET (-1%). In fondo al listino terminano BANCO BPM (-2,2%) e BPER (-1,9%).