Il cda di Banca Montepaschi ha approvato i conti del terzo trimestre 2017 che evidenziano il ritorno all’utile, dopo le ingenti perdite archiviate nei trimestri scorsi, ma dovuto a componenti non ricorrenti.
Nel trimestre il risultato netto si è fissato a 242 milioni, influenzato da voci one-off. Da una parte si registrano gli impatti positivi relativi al burden sharing (pari a 554 milioni), dall’altra i costi di ristrutturazione per l’uscita di 1.200 dipendenti (-280 milioni) e l’impatto negativo relativo all’intervento del Fitd Schema Volontario per Caricesena, Carismi e Carim (-46 milioni).
Nel terzo trimestre 2017 i ricavi ammontano a 1.370 milioni, principalmente grazie agli effetti relativi all’operazione di burden sharing, che sono stati contabilizzati alla voce “risultato netto della negoziazione e delle attività/passività finanziarie e margine di interesse”. Il margine di intermediazione primario (interessi netti e commissioni) si è fissato a 826,1 milioni, dato che si confronta con i 945,2 milioni del terzo trimestre 2016.
In calo i costi a 625,8 milioni, dai 650,3 del terzo trimestre 2016, e le rettifiche su crediti che, dopo i forti accantonamenti dei trimestri precedenti, si sono attestate a 175 milioni.