Il gruppo immobiliare milanese registra una perdita netta consolidata di quasi 16 milioni. Fatturato più che dimezzato rispetto a quello registrato nel pari periodo del 2016, e netto peggioramento dei margini, con Ebitda ed Ebit negativi rispettivamente per 9,4 milioni e 10,7 milioni. Stabile l’indebitamento finanziario netto, pari a 626 milioni dai 639 milioni registrati da gennaio a settembre 2016.
Il fatturato del gruppo si attesta a 1,6 milioni dai 4 milioni del pari periodo dell’anno prima, anche se la società sottolinea come i profitti derivanti dal recupero e riqualificazione dell’area “Milano Santa Giulia” devono essere valutati in un’ottica di lungo periodo.
Dal lato dei costi, nei primi 9 mesi del 2017 questi sono scesi a 12,9 milioni (-12,2% rispetto ai 14,7 milioni registrati da gennaio a settembre dell’esercizio precedente).
Tali risultati hanno spinto in territorio negativo sia l’Ebitda, pari a -9,4 milioni, in peggioramento rispetto ai primi 9 mesi del 2016 (-6,4 milioni), sia l’Ebit, a -10,7 milioni (-8,3 milioni l’anno prima).
La gestione finanziaria è contraddistinta da un risultato netto negativo pari a 10,2 milioni, frutto dello sbilancio tra oneri finanziari, rimasti pressoché invariati rispetto al 2016, e i proventi drasticamente diminuiti (196.000 euro contro 2,4 milioni dell’anno precedente).
Questi numeri portano il risultato netto del periodo a una perdita di circa 16 milioni, sostanzialmente in linea con quella totalizzata nell’esercizio precedente.
Dal lato patrimoniale, la posizione finanziaria netta consolidata è negativa per circa 626 milioni, in linea con il livello di indebitamento registrato nei primi nove mesi del 2016 (639 milioni).
Il patrimonio netto consolidato si attesta a circa 175,5 milioni (65,7 milioni in meno se confrontato a quello relativo ai 9 mesi dell’anno prima) mentre il valore del patrimonio immobiliare risulta pari a 877,3 milioni, in calo del 5,9 per cento.
Il mercato penalizza il titolo Risanamento, in ribasso a metà mattinata di circa il 3 per cento.