Snam – Positivi i conti dei 9 mesi del 2017

Nel periodo gennaio-settembre dell’anno in corso, il colosso di San Donato ha registrato quasi 1,9 miliardi di euro di ricavi, in progresso dell’1,9% rispetto ai ricavi pro-forma rettificati dello stesso periodo del 2016 grazie all’incremento delle entrate regolate (+2,2% su base annua) che hanno più che compensato le vendite relative ai business non regolati (-5,6% su base annua). I ricavi regolati hanno beneficiato dell’aggiornamento del capitale investito riconosciuto ai fini regolatori, cioè della RAB, per circa 22 milioni grazie agli investimenti effettuati negli scorsi anni, ma anche degli incentivi riconosciuti al Responsabile del Bilanciamento (5 milioni) e dei maggiori volumi di gas immesso (3 milioni).

Nei primi 9 mesi del 2017, l’Ebitda di Snam è stato pari a 1,55 miliardi, in aumento del 3,9% su base annua anche grazie al taglio del 6,1% su base annua dei costi operativi. In particolare, la riduzione delle spese della gestione tipica è dovuta al minor costo lavoro a fronte essenzialmente della riduzione del personale in servizio conseguente alla scissione perfezionata nel novembre 2016, degli oneri relativi ad indennità per cessazione del rapporto di lavoro erogate nel 2016 (5 milioni) e di un diverso timing di alcune componenti retributive, ma anche agli impatti del Piano di efficienza (12 milioni) e alle minori minusvalenze da radiazioni di asset (7 milioni). L’aumento del margine operativo lordo consolidato è riconducibile al maggior contributo di tutti i settori (trasporto, rigassificazione, stoccaggio, corporate e altre attività).

Nel periodo in esame, l’Ebit del colosso di San Donato è aumentato del 3,3% rispetto ai primi 9 mesi del 2016 in quanto la voce ammortamenti e svalutazioni ha registrato una crescita del 5,2% su base annua a causa dell’entrata in esercizio di nuove infrastrutture.

Al di sotto della gestione caratteristica, Snam ha beneficiato innanzitutto della forte flessione degli oneri finanziari netti (-19,7% su base annua) grazie alla riduzione del costo medio del debito, anche a fronte dei benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione poste in atto nel corso del 2016 e 2017. Da segnalare anche il balzo del 25,5% su base annua dei proventi netti su partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e la contrazione del 4,6% su base annua delle imposte, con il tax rate ridotto al 26,3% dal 34,3% dei 9 mesi del 2016.

L’utile netto conseguito nei primi 9 mesi del 2017 è stato così pari a 755 milioni, con un balzo del 18,2% su base annua.

Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2017 ha raggiunto la cifra di 11,16 miliardi, in linea con i valori di fine dicembre. Il flusso di cassa netto da attività operativa (1,65 miliardi) ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti netti di periodo pari a 827 milioni, e di generare un Free Cash Flow di 818 milioni che è stato impiegato nel pagamento dei dividendi per 718 milioni e, per la rimanente parte, nell’acquisto di circa la metà delle azioni proprie comprate nel periodo per un ammontare complessivo per 210 milioni.

Sulla base dei risultati dei primi 9 mesi del 2017 e delle previsioni per l’intero esercizio in corso, il Consiglio di amministrazione di Snam ha deliberato la distribuzione agli azionisti di un acconto sul dividendo relativo al bilancio 2017, pari a 0,0862 euro per azione, con pagamento a partire dal 24 gennaio 2018 e stacco cedola 22 gennaio.