Snam – Risultati operativi e gestionali ancora in crescita nel 3° trim. 2017

Nel periodo luglio-settembre dell’anno in corso, il gruppo guidato da Marco Alverà ha registrato 628 milioni di ricavi, in progresso dell’1,6% rispetto ai ricavi pro-forma rettificati dello stesso periodo del 2016 grazie all’incremento delle entrate regolate (+2,5% su base annua) che hanno più che compensato la flessione delle vendite relative ai business non regolati (-20,8% su base annua). I ricavi regolati hanno beneficiato dell’aggiornamento del capitale investito riconosciuto ai fini regolatori, cioè della RAB, grazie agli investimenti effettuati negli scorsi anni, ma anche degli incentivi riconosciuti al Responsabile del Bilanciamento e dei maggiori volumi di gas immesso.

Nel 3° trimestre del 2017, l’Ebitda di Snam è stato pari a 510 milioni, in aumento del 3,5% su base annua anche grazie al taglio del 5,8% su base annua dei costi operativi. In particolare, la riduzione delle spese della gestione tipica è dovuta al minor costo lavoro a fronte essenzialmente della riduzione del personale in servizio conseguente alla scissione perfezionata nel novembre 2016, degli oneri relativi ad indennità per cessazione del rapporto di lavoro erogate nel 2016 e di un diverso timing di alcune componenti retributive, ma anche agli impatti del Piano di efficienza. L’aumento del margine operativo lordo consolidato è riconducibile al maggior contributo di tutti i settori (trasporto, rigassificazione e stoccaggio), parzialmente eroso dall’incremento della perdita a livello corporate e di altre attività.

Nel periodo in esame, l’Ebit del colosso di San Donato è aumentato solo del 2,6% rispetto al 3° trimestre del 2016 in quanto la voce ammortamenti e svalutazioni ha registrato una crescita del 5,4% su base annua a causa dell’entrata in esercizio di nuove infrastrutture.

Al di sotto della gestione caratteristica, Snam ha beneficiato innanzitutto della forte flessione degli oneri finanziari netti (-15,2% su base annua) grazie alla riduzione del costo medio del debito, anche a fronte dei benefici derivanti dalle azioni di ottimizzazione poste in atto nel corso del 2016 e 2017. Da segnalare anche il balzo del 25% su base annua dei proventi netti su partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto e la contrazione dell’11,2% su base annua delle imposte, con il tax rate ridotto al 25,7% dal 31,6% del 3° trimestre del 2016.

L’utile netto conseguito nel 3° trimestre del 2017 è stato così pari a 251 milioni, con un balzo del 18,4% su base annua e superiore dell’1,4% rispetto alle stime degli analisti.

Sul fronte dello Stato patrimoniale, l’indebitamento finanziario netto al 30 settembre 2017 ha raggiunto la cifra di 11,16 miliardi, in linea con i valori di fine giugno e con le stime degli analisti. Il flusso di cassa netto da attività operativa (244 milioni) ha consentito di finanziare interamente i fabbisogni finanziari connessi agli investimenti netti di periodo pari a 219 milioni di euro, e di generare un Free Cash Flow di 25 milioni.